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Questo lavoro di ricerca si porta all’interno dell’opera di Simone Weil con l’intenzione di rispettarne, e soprattutto di esaltarne, il legame fra mistica ed esistenza, scavando fra i caratteri peculiari di quest’autrice. Tutta l’opera di Simone Weil è infatti engagée, volta a riunire, sin dalla sua stessa continuità di vita e pensiero, teoria e prassi nell’originaria sensibilità del logos. Simone Weil tende a ricomporre mistica e filosofia, proprio come per la teoria e la prassi, nella stessa percezione del mistero che fa capo alla sensibilità del logos, lungo quella linea che la condurrà a supporre un unico fondamento per il bisogno di credere e il desiderio di sapere.
Questo lavoro di ricerca si porta all’interno dell’opera di Simone Weil con l’intenzione di rispettarne, e soprattutto di esaltarne, il legame fra mistica ed esistenza, scavando fra i caratteri peculiari di quest’autrice. Tutta l’opera di Simone Weil è infatti engagée, volta a riunire, sin dalla sua stessa continuità di vita e pensiero, teoria e prassi nell’originaria sensibilità del logos. Simone Weil tende a ricomporre mistica e filosofia, proprio come per la teoria e la prassi, nella stessa percezione del mistero che fa capo alla sensibilità del logos, lungo quella linea che la condurrà a supporre un unico fondamento per il bisogno di credere e il desiderio di sapere. Abitando la contraddizione, Simone Weil giunge a tirar fuori un’opera di indiscussa originalità che risuona ancora troppo debolmente negli ambienti accademici. D’altronde, è lei stessa, ciò che vive, ciò che scrive, a voler disappartenere. Disappartiene un po’ a tutto. Eppure, appartiene a questo nostro tempo. E sarà soddisfazione di questo lavoro mostrarlo.
Giulia Ceci (Roma, 1990) ha conseguito la laurea magistrale in Filosofi a all’Università Sapienza di Roma. Oltre a Disappartenere, è autrice di Viola del mio pensiero (2018).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878016620 |
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N° pagine | 296 |
Anno di pubblicazione | 2019 |
Miti, simboli, politica
FilosofiaSulla sfera politica si è scritto a lungo e parecchio, ma sempre e solo in una direzione: quella del razionalismo politico, in cui la politica, coloro che la esercitano, le motivazioni che ne sono alla base, le strategie (occulte o palesi) utilizzate, i non detti, i detti e le ragioni nascoste vengono minuziosamente notomizzate, per comprenderne la logica che le ispira e le guida.
Qualcosa che sfiora l’utopia
Filosofia“La proporzione e la prospettiva che ci diamo diventano lo spazio nel quale pensiamo di radicare e svolgere la nostra vita proprio a partire dall’assenza di ciò che sentiamo e vediamo al di là da venire, il desiderio di una condizione di una pace mai paga, non scontata. Conquista di un equilibrio non inerziale, divisione, confronto, condivisione, lotta e armonia. Prontezza dell’intelligenza.”
Ripensare la creazione
FilosofiaIl libro concerne quanto gli occidentali chiamano “fonti”, e i musulmani, invece, “principi”; cioè il procedimento con cui il giurista ricostruisce le disposizioni di una legge universale, presa come volontà divina.
La filosofia sociale di Othmar Spann
FilosofiaOthmar Spann (Vienna 1878 – Neustift 1950) è il più importante sociologo austriaco della prima metà del XX secolo.