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È la prima traduzione italiana in versi (metro della canzone leopardiana), direttamente dalla bengali, di una scelta di 120 canzoni di R. Tagore. Le oltre 2200 composizioni del Rabindrasangit (musica di Rabindranath) costituiscono un genere a sé che, per la qualità della poesia e della musica, può essere paragonato al Lied europeo.
È la prima traduzione italiana in versi (metro della canzone leopardiana), direttamente dalla bengali, di una scelta di 120 canzoni di R. Tagore. Le oltre 2200 composizioni del Rabindrasangit (musica di Rabindranath) costituiscono un genere a sé che, per la qualità della poesia e della musica, può essere paragonato al Lied europeo. Arcobaleno è diviso in 7 sezioni corrispondenti ai colori dell’iride: I e II (rosso e arancione) per l’amore profano e sacro, III (giallo) per l’impegno civile e politico, IV (verde) per il senso della natura, V (indaco) per la riflessione sulla condizione umana, VI (azzurro) per la ricerca di un inconoscibile divinum, VII (violetto) per una vasta visione dell’esistenza umana nell’equilibrio dell’universo, che arriva a una straordinaria e serena accettazione anche della propria fine. La varietà delle tematiche evidenzia la poliedricità del genio di Tagore, la sua vivace sensibilità estetica, il suo approccio concreto ai problemi dell’esistenza, la sua profonda conoscenza degli esseri umani che lo porta spesso a sorprendenti intuizioni profetiche.
Rabindranath Tagore (1861-1841), uno dei massimi scrittori dell’India moderna, è tradotto in tutte le principali lingue del mondo ed è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura (1913). La sua personalità si distingue per la profondità e attualità del pensiero e l’ampiezza delle tematiche, affrontate in poesie, canzoni, drammi, romanzi, racconti e saggi. Negli anni ‘30 si dedicò anche alla pittura. In Italia è nota soltanto una piccola parte della sua produzione, spesso ritradotta dall’inglese.
Giulia Gatti, Laureata in filosofia alla Sapienza con specializzazione nel pensiero indiano, è autrice di drammi e traduzioni dal tedesco, dall’inglese e dallo spagnolo. Per 16 anni ha diretto “India”, trimestrale di cultura indiana antica e moderna, per conto dell’Ambasciata dell’India a Roma.
Mario Prayer, Docente di Storia e Istituzioni dell’Asia Meridionale presso la Sapienza di Roma, si occupa della storia del Bengala nel ‘900 cui ha dedicato numerosi saggi e monografie. Ha all’attivo traduzioni da varie lingue e, con N. Sobhan e C. Lorea, il primo manuale di lingua bengali in italiano.
Informazioni aggiuntive
A cura di | Mario Prayer |
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Anno di pubblicazione | 2014 |
Codice ISBN | 9788878014398 |
N° pagine | 198 |