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Frutto del periodo trascorso da Bronisław Malinowski tra gli indigeni della Nuova Guinea, quest’opera offre al lettore una vivida panoramica delle credenze religiose e magiche e del rapporto con la scienza di questo popolo. L’approccio dell’autore mette a confronto i concetti fondamentali dell’etnografia e contrasta la comprensione tradizionale della cultura primitiva nel modo più lucido.
Frutto del periodo trascorso da Bronisław Malinowski tra gli indigeni della Nuova Guinea, quest’opera offre al lettore una vivida panoramica delle credenze religiose e magiche e del rapporto con la scienza di questo popolo. L’approccio dell’autore mette a confronto i concetti fondamentali dell’etnografia e contrasta la comprensione tradizionale della cultura primitiva nel modo più lucido. Malinowski comprende gli elementi universali della cultura umana attraverso il caso particolare degli abitanti delle isole Trobriand, che egli ha osservato e studiato. Tuttavia, il celebre antropologo non si limita a fornire un’interpretazione della religione, della scienza e della magia presso i popoli della Melanesia. Egli offre altresì, secondo un approccio originale, gli strumenti per entrare nel dibattito con le tesi di autori come Tylor, Frazer e Durkheim.
Bronisław Malinowski (1884-1942), antropologo polacco naturalizzato britannico. È considerato il padre della moderna etnografia. Grazie all’indagine sugli usi e i costumi dei popoli indigeni della Melanesia, ha rivoluzionato la metodologia e l’approccio della disciplina.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017399 |
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N° pagine | 182 |
Anno di pubblicazione | 2020 |
Dallo sciamano al raver
LascauxLa transe, che durante il XIX secolo era collegata a esperimenti medianici e ipnotici, è diventata oggetto di ricerche etnologiche. Oggi in Occidente essa non riguarda più solo pochi specialisti e affiora nella nostra società. Tuttavia, l’attuale movimento della transe manca di basi teoriche: può cominciare a costruirle, sostiene Lapassade, se inizia a interessarsi realmente a ciò che accade in altre culture, ritrovando dispositivi, procedure iniziatiche e tecniche nella prospettiva di una ripresa creativa e consapevole delle proprie risorse vitali.
Vita e cultura degli ultimi villaggi tribali d’Etiopia
Lascaux“TRACCIANO DEI PICCOLI SEGNI SUL CORPO, CHE DI PER SÉ A VOLTE NON HANNO SINGOLARMENTE UN LORO SIGNIFICATO PRECISO O STRUMENTALE (ANCHE SE HANNO SEMPRE UN INTENTO COMUNICATIVO), MA ESSI NEL LORO INSIEME RIMANDANO ALL’OPERA DI ‘SEGNIFICAZIONE’ (G.R. CARDONA) DELL’AMBIENTE. IL MODIFICARE LA NATURA, E IN QUESTO CASO SEMPLICEMENTE IL PROPRIO STESSO CORPO NUDO, RIVESTENDOLO DI PELLI E DI PERLINE, E IL PROPRIO VOLTO RICOPRENDOLO CON UNA SORTA DI MASCHERA OTTENUTA CON SEMPLICI PUNTINI DI CALCE BIANCHI, È GIÀ UN MODIFICARE LA CONDIZIONE ORIGINARIA LASCIANDOVI UN PROPRIO MARCHIO.”
L’immortale spirito della natura
Lascaux“ESISTEREBBE UN ORGANINO SE NON CI FOSSERO DELLE MELODIE? SENZA NON LO SI PUÒ NEANCHE IMMAGINARE. COSÌ IL CERVELLO DELL’UOMO PUÒ INTENDERSI SOLTANTO SE IN LUI SI SCORGE LA PARTITURA DELL’UMANO SPIRITO. CON QUESTO IL PENSIERO DELL’IMMORTALITÀ È DEFINITO IN UN UNICO SENSO.”