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L’astrologia megalitica, detta celtica poiché i Celti furono l’ultimo popolo a farne uso quotidiano per capire il senso della vita di ogni individuo, è il più antico sistema di pensiero simbolico di cui gli uomini abbiano ricordo. Precedente ai Tarocchi, alla Cabala, al gioco degli scacchi, lo zodiaco dei decani contiene un messaggio fondamentale ancora oggi per gli uomini alla ricerca di una luce capace di guidarli, lasciandoli liberi.
L’astrologia megalitica, detta celtica poiché i Celti furono l’ultimo popolo a farne uso quotidiano per capire il senso della vita di ogni individuo, è il più antico sistema di pensiero simbolico di cui gli uomini abbiano ricordo. Precedente ai Tarocchi, alla Cabala, al gioco degli scacchi, lo zodiaco dei decani contiene un messaggio fondamentale ancora oggi per gli uomini alla ricerca di una luce capace di guidarli, lasciandoli liberi. Esso rende possibile lo sviluppo dell’individuo in ogni sua possibile incarnazione con un semplice studio della configurazione del cielo al momento della sua nascita. All’inizio del libro vengono fornite le informazioni necessarie per conoscere la costellazione dalla quale ognuno dipende. Basterà quindi leggere lo studio per capire non solo il vostro carattere, come nell’astrologia tradizionale, ma anche il vostro potenziale più profondo, già realizzato o ancora latente, che cerca di farvi giungere il messaggio: “Diventa ciò che sei”.
Carol Carnac, druido e scrittore di fama internazionale. Esperto astrologo, a lui va il merito di aver fatto conoscere l’astrologia celtica al di fuori del mondo accademico.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878018570 |
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N° pagine | 316 |
Anno di pubblicazione | 2022 |
Introduzione di | Stefano Cristante |

Il Regno dei Malla
SophiaQuesto libro non è un diario, ma il breve ricordo di un viaggio in una delle parti meno conosciute del Nepal che, per i risultati conseguiti, è stato uno dei più fortunati tra i molti compiuti da Giuseppe Tucci, in quasi un trentennio, nella zona himalayana e sul Tetto del Mondo. Tucci non poteva immaginare che l’esplorazione sarebbe stata così fruttuosa e che un impero del tutto dimenticato sarebbe balzato fuori da un silenzio secolare.

L’omosessualità nella Grecia antica
SophiaL’introduzione del giudizio morale, “nemico mortale della scienza”, in passato ha viziato lo studio dell’omosessualità greca. Scopo di questo libro è descrivere quei fenomeni propri del comportamento e della sensibilità omosessuale che possiamo riscontrare nell’arte e nella letteratura greca tra l’VIII e il II secolo a.C. Senza farsi abbagliare da alcun pregiudizio, ci fa comprendere entro quali limiti il rapporto omosessuale fosse condannato e in quali ambiti fosse permesso, se non incoraggiato. Dai dialoghi di Platone alle commedie di Aristofane, dalla pittura vascolare ai graffiti, L’omosessualità nella Grecia antica ci fa riscoprire e apprezzare la concezione greca dell’amore, della bellezza e della virilità.

Da Wagner al jazz
SophiaQuesto volume raccoglie gli scritti di argomento musicale prodotti da Julius Evola tra il 1936 e il 1971 e pubblicati su testate giornalistiche quali “Roma”, “Corriere Padano”, “Il Regime Fascista”, “Il Popolo Italiano”, “Rivolta Ideale” fino a culminare nel testo qui in appendice che riproduce un capitolo di Cavalcare la tigre, libro fondamentale per conoscere il pensiero del filosofo romano.

L’arte del fuoco
Sophia“L’incontro dell’uomo con l’Alchimia è inesplicabile. Più che la curiosità o le qualità del singolo, nel cammino del neofita verso l’Arte è il maestro a rappresentare l’elemento chiave di un destino ancora non scritto. È raro che chi operi al forno riesca a definire compiutamente il perché abbia intrapreso la Via. […] Fatto è che non si diventa alchimisti per aver seguito un corso regolare di studi o per iter professionale, ma per vocazione. ‘La ricerca alchemica’, scrive Canseliet al riguardo, ‘si impone come un bisogno naturale che è impossibile frenare. Si installa esattamente con tutte le candide caratteristiche della vocazione’… E la vocazione, si sa, è inesplicabile. Non presuppone motivi.”
D. Ruinetti