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La grande tradizione italiana del racconto rivive in queste dieci storie esemplari. Dieci come i comandamenti dell’Antico Testamento. Ma qui la prospettiva è rovesciata, perché ogni racconto narra della violazione di uno dei comandamenti. La ricca tavolozza cui ricorre l’autore varia dal realistico al surreale, dal fantastico al comico.
La grande tradizione italiana del racconto rivive in queste dieci storie esemplari. Dieci come i comandamenti dell’Antico Testamento. Ma qui la prospettiva è rovesciata, perché ogni racconto narra della violazione di uno dei comandamenti. La ricca tavolozza cui ricorre l’autore varia dal realistico al surreale, dal fantastico al comico. Il libro mette in scena, come in un caleidoscopio, le debolezze e i vizi umani di sempre: lussuria, avidità, bramosia, invidia, menzogna, violenza e ossessione si alternano in un carosello di invenzioni che vanno dall’orrorifico (Sulla rotta di Città del Capo) al crudele (Nel museo) allo spassoso (La cura dell’uva, Giuochi di mano). Una lettura avvincente e talora sorprendente, che conferma Giuseppe O. Longo come un narratore di razza nel panorama italiano.
Giuseppe O. Longo è professore emerito di Teoria dell’informazione all’Università di Trieste. S’interessa della comunicazione in tutte le sue forme. In particolare si occupa di teoria dell’informazione, di epistemologia, di roboetica, di intelligenza artificiale e delle conseguenze socioculturali delle tecnologie della mente. Tra i suoi libri ricordiamo: Il nuovo Golem. Come il computer cambia la nostra cultura (2003) e Il simbionte. Prove di umanità futura (2013). Apprezzato scrittore, ha pubblicato tre romanzi e dieci raccolte di racconti.
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2015 |
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Codice ISBN | 9788878015081 |
N° pagine | 130 |
Cristina Benussi – “Il Piccolo”, 24 novembre 2015
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scienzainrete.it – 23 gennaio 2015
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Alberto Giovanni Biuso – “Il Manifesto”, 12 gennaio 2016
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Roberto Curci – Ponterosso, novembre 2015
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Sibila il silenzio
Finzioni37 racconti sulle drammatiche vicende riguardanti i popoli mediterranei.

Scaccomatica. I conti della Regina.
FinzioniIl vero scacchista è un abile calcolatore che per vincere deve saper prevedere almeno una mossa in più dell’avversario. Capacità di calcolo analoghe sono alla base della matematica, tanto che secondo alcuni studiosi gli scacchi sarebbero nati e si sarebbero sviluppati proprio attraverso la matematica. E “Scaccomatica” sia, dunque! La scacchiera diventa un paese delle meraviglie infinitesimale…tendente all’infinito, nel quale l’autore, prendendo spunto dalle mosse dei diversi pezzi e dalle geometrie non sempre euclidee del “campo di battaglia”, ci accompagna in un viaggio fra leggende e teoremi, cenni storici e calcoli fantastici. Il lettore è sfidato in un continuo gioco sul gioco, dalle quattro operazioni elementari fino ai numeri progressivamente elevati dell’albero delle varianti, o alla stima probabilistica del valore dei pezzi. E questi, via via, inducono ad aggirarsi fra concetti affascinanti come i quadrati magici, il triangolo di Tartaglia, i numeri triangolari, la sequenza e i conigli di Fibonacci, la spirale aurea, la circolarità del cavallo, il problema delle “otto regine non interagenti”, e tanti altri: una progressione cognitiva che può essere di svago, a casa, o materia di studio, nelle scuole.

Il male accanto
FinzioniUn viaggio, spietato e lucido, dentro il male, la sua seduttività e la sua allucinata follia. Le dichiarazioni del testimone di giustizia Antonio Zagari, rilasciate al magistrato Armando Spataro a metà degli anni ’90, costituiscono il fi ume carsico che attraversa tutto questo, incredibile, romanzo.

I vizi capitali
FinzioniRipartiti in sette capitoli corrispondenti ai vizi capitali elencati dalla dottrina cattolica, questi venti racconti confermano la raffinata capacità dell’autore di mettere in scena, con tinte ora drammatiche ora fantastiche ora tragicomiche, un ampio ventaglio di personaggi, situazioni, vicende.