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E’ la sola opera che descriva l’insieme delle forze di terra di uno stato rinascimentale; modello di confronto con lo sviluppo militare di altri stati.
Il presente volume e quello scritto da sir John Hale sono strettamente legati e costituiscono un prezioso lavoro che descrive per un lungo periodo l’organizzazione delle forze di terra di uno stato rinascimentale. Esso è un valido aiuto per la comprensione dei rapporti tra Venezia e i territori soggetti alla Repubblica, ma anche un modello che consente il confronto con lo sviluppo militare di altri stati per quanto riguarda la formazione, il controllo e i costi di un esercito. È un contributo essenziale per capire l’espansione e il mantenimento di un impero per terra e per mare, e della potenza di truppe e di fortifi cazioni che furono necessarie perché Venezia restasse l’unico Stato veramente indipendente nell’Italia del XVI secolo.br />
Michael E. Mallett (1932-2008) professore di Storia del Rinascimento all’Università di Warwick. È stato ricercatore alla Normale di Pisa e all’Accademia Britannica di Roma dove, dopo un intervallo di insegnamento all’Università di Manitoba, ha lavorato come Assistente Direttore e Bibliotecario. Fra i suoi libri ricordiamo The Florentine Galleys in the Fifteenth Century (Oxford 1967), The Borgias (London 1969), Mercenaries and Their Masters (London 1974; tr. it. Signori e Mercenari, Bologna 1983) e, postumo, The Italian Wars 1494-1559 (con C. Shaw, Harlow 2012). Ha curato l’edizione dei volumi V, VI e VII del Carteggio di Lorenzo de’ Medici, pubblicato dall’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2015 |
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Codice ISBN | 9788878014893 |
N° pagine | 280 |

Nei panni del buffone
HistoricaNani, gobbi, dementi, zoppi, gozzuti: la crudeltà dei potenti nella scelta delle figure di cui circondarsi per divertirsi e per mettere in risalto, per contrasto, la propria potenza, saggezza e bellezza non ha avuto storicamente limiti. Giullari e buffoni tuttavia non erano caratterizzati solo dalle proprie minorità fisiche, ma anche – e soprattutto – dagli abiti che il sovrano faceva loro indossare per sottolinearne l’irriverenza, la follia e l’imperfezione.

I miei tredici anni in Cina
HistoricaIl libro estrapola, dalla lunghissima relazione di Matteo Ripa (mille pagine) infarcita di particolari tecnici, quelle che sono descrizioni impagabili delle persone e dei luoghi incontrati durante il suo viaggio verso la Cina, e soprattutto dei tredici anni che trascorse alla corte dell’imperatore Kangxi. Sono descrizioni che portano molta attenzione al lato umano, tolgono l’imperatore Kangxi, uno dei più famosi della storia della Cina, dal trono e lo avvicinano come essere umano alla vita.

Dalla tela alla tavola
HistoricaQuesto breve saggio fonde il piacere della vista con quello del gusto, utilizzando le più famose opere d’arte che illustrano il cibo, la tavola, i banchetti, con le ricette che gli stessi hanno ispirato all’autrice. Guardare un affresco pompeiano che rappresenta cacciagione e fi chi, ammirare il trionfo di formaggi di Van Dyck o la Canestra di frutta di Caravaggio, ammirare le succose angurie di Frida Kahlo o perdersi nei colori della Vucciria di Guttuso stimola tutti i sensi: la vista, l’olfatto, il gusto, ma anche l’appetito, perché un quadro, come un piatto, può emozionare non solo la mente e il cuore, ma anche il palato.

Di buoni costumi
HistoricaSi ripercorrono certi tratti della letteratura medica che, lungo tutto l’Ottocento e per gran parte del Novecento, quando entrava nella spiegazione della sessualità si impaludava in ambiguità e ristagnava in vecchie posizioni scientifiche, agendo con effetti visibili sul senso comune. Considerando la forza convincente del pensiero scientifico e senza ignorare che ancora oggi gli si consente di istruirci su certe “verità”, si spiega il determinarsi di concetti clinici che davano etichette di patologia a gran parte dei comportamenti sessuali non convenzionali, incasellati in definizioni diverse, non sempre scevri da implicazioni di carattere morale. Si delinea bene il ruolo della medicina nell’indirizzare il pensiero comune sulla sessualità normale e anormale.