Leonida di taranto, un funambolo della parola
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“La fama di Leonida è legata al conio di neologismi: molti sono veri hapax, altri vengono messi da lui in circolazione e saranno ripresi da scrittori coevi e futuri che lo considerano un maestro da seguire e imitare. Se non sempre, a causa delle criticità testuali e a causa della perdita di gran parte del patrimonio letterario, si può essere realmente certi della definizione di neoconio, è comunque vero che l’inventiva del tarantino è fervida e rivela dimestichezza linguistica, erudizione e vivacità e ci permette di considerarlo un autentico funambolo della parola.”
Leonida, illustre rappresentante della scuola dorico-peloponnesiaca, nasce a Taranto intorno al 315 a.C. Scoppiata la guerra tra Taranto e Roma, si trasferisce in Epiro accolto da Pirro e, in seguito alla morte del sovrano, iniziò una vita errante muovendosi, di città in città, tra Grecia e Asia. Poeta su commissione, muore in età avanzata, lontano dalla sua patria. Di Leonida si è conservato un corpus di epigrammi, prevalentemente sepolcrali e votivi, il cui numero oscilla tra i 92 e i 103, con non poche criticità testuali ed esegetiche e problemi di attribuzione. Nel presente volume si studiano l’onomastica, i neologismi e i composti nominali e verbali documentati nel corpus leonideo per valutare del poeta la creatività e l’inventività, l’erudizione, la tendenza all’imitatio e alla variatio in una oscillazione continua tra tradizione e innovazione secondo i tipici canoni della poetica alessandrina.
Mario Iodice, dottore di ricerca, professore liceale e docente universitario a contratto in varie sedi, si occupa di micenologia e di lingua e letteratura greca. Relatore a convegni nazionali e internazionali, è autore di numerosi contributi scientifici.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878018624 |
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N° pagine | 118 |
Anno di pubblicazione | 2022 |