Alle radici della lingua e della cultura giuridica occidentale
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L’interesse eccezionale delle Institutiones di Gaio è giustifi cato da diverse ragioni; tra le principali si possono citare l’enigma concernente la figura dell’autore, la straordinaria preservazione del testo pressoché integrale dell’opera di un giurista dell’epoca classica (caso praticamente unico), le circostanze del ritrovamento del palinsesto.
L’interesse eccezionale delle Institutiones di Gaio è giustifi cato da diverse ragioni; tra le principali si possono citare l’enigma concernente la figura dell’autore, la straordinaria preservazione del testo pressoché integrale dell’opera di un giurista dell’epoca classica (caso praticamente unico), le circostanze del ritrovamento del palinsesto. Tuttavia il punto centrale resta il fatto che le Institutiones gaiane ci trasmettono l’unica visione di insieme delle forme del diritto romano classico e repubblicano, delle genuine radici, cioè, del formante giuridico, che costituisce senza dubbio il contributo più significativo e rappresentativo della civiltà romana alla costituzione della cultura occidentale.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878015623 |
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N° pagine | 488 |
Anno di pubblicazione | 2018 |
A cura di | Introduzione, traduzione e note di Giulio M. Facchetti |

Norme e prassi
Radices“L’analisi delle clausole degli atti negoziali ravennati dei secoli V-VII ha messo in luce un tecnicismo giuridico non comune, frutto della competenza dei tabellioni ravennati, diffi cilmente uguagliata in altre realtà tardoantiche. Il forensis non costruisce solo un solido atto, pressoché inoppugnabile ed opponibile ai terzi, a tutela della Chiesa di Ravenna, ma appare pienamente informato anche della gestione del patrimonio fondiario della stessa, nel cui complicato meccanismo inserisce consapevolmente quell’atto.

Avida Cupiditas
RadicesUno dei simboli più evidenti della romanizzazione consiste nella realizzazione, le cui tracce sono ancora in parte visibili, di infrastrutture legate alla distribuzione delle acque pubbliche: in particolare sono sopravvissuti i resti di grandiosi acquedotti e quelli, altrettanto mirabili, di molti edifici termali. Le infrastrutture idrauliche non solamente servivano per l’approvvigionamento delle fontane da cui scaturiva acqua potabile per l’uso dei cittadini e della rete di derivazioni private, ma rifornivano in gran quantità bagni pubblici, ninfei e terme, elementi considerati imprescindibili in ogni città romana, dalla Britannia all’Africa, dall’Hispania all’Asia.