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Fra le stregate geometrie di Longo, che congiungono Trieste e Budapest, l’Europa e il Mondo, scorre un fiume impetuoso di ricordi che sgorgano dai sedimenti limacciosi del tempo: un enigmatico plico giunto dall’Ungheria fa tornare alla mente del matematico triestino Guido Marenzi una storia d’amore e di follia che ha vissuto a Budapest vent’anni prima e dalla quale è uscito spezzato.
Fra le stregate geometrie di Longo, che congiungono Trieste e Budapest, l’Europa e il Mondo, scorre un fiume impetuoso di ricordi che sgorgano dai sedimenti limacciosi del tempo: un enigmatico plico giunto dall’Ungheria fa tornare alla mente del matematico triestino Guido Marenzi una storia d’amore e di follia che ha vissuto a Budapest vent’anni prima e dalla quale è uscito spezzato. Imprigionato tra la morsa dell’eros e quella del destino, accompagnato da personaggi elusivi, dalla musica greve del Castello di Barbablù e dal pensiero ossessivo della morte, Guido ripercorre per ventiquattr’ore quella lontana vicenda, e dal lavorio della memoria emerge trasformato. Sul finire del giorno, si sente pervaso da una mitigata speranza: liberandosi dal groviglio di esaltazione e di dolore che l’ha rinchiuso, vede comparire un mondo diverso, più dolce e placato.
Giuseppe O. Longo, professore emerito di Teoria dell’informazione all’Università di Trieste. S’interessa della comunicazione in tutte le sue forme. In particolare si occupa di teoria dell’informazione, di epistemologia, di roboetica, di intelligenza artificiale e delle conseguenze socioculturali delle tecnologie della mente. Tra i suoi libri ricordiamo: Il nuovo Golem. Come il computer cambia la nostra cultura (2003) e Il simbionte. Prove di umanità futura (2013). Apprezzato scrittore, ha pubblicato tre romanzi e dieci raccolte di racconti. Per Jouvence è uscito Antidecalogo (2015).
Cristina Benussi – “Il Piccolo”, 31 dicembre 2016
“Nella sua Gerarchia, Giuseppe O. Longo annega la memoria”
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Gianni Zanarini – cittadellascienza.it, 31 gennaio 2017
“La gerarchi di Ackermann”
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Gianni Zanarini – scienzainrete.it, 17 febbraio 2017
“La gerarchia di Ackermann”
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Luisella Pacco – “Ponte Rosso”, febbraio 2017
“Rileggere la Gerarchia di Ackermann”
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Cosimo Argentina – “Avvenire”, 23 aprile 2017
“Il grande romanzo dell’esistenza tra scienza e mistero”
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Roberto Gilodi – doppiozero.it, 5 maggio 2017
“La gerarchia di Ackermann”
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Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2016 |
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Codice ISBN | 978887801542 |
N° pagine | 368 |
Wolf Messing
FinzioniLo strano personaggio di cui parla il libro è Wolf Messing. Paragnosta, sensitivo e veggente, la cui vicenda personale sarebbe rimasta confinata nell’ambito oscuro e banale del mondo dei circhi equestri e degli spettacoli sensazionalistici, se non fosse che, per le sue capacità straordinarie e il suo indubbio talento, venne a contatto con personaggi del calibro di Freud ed Einstein e il suo destino finì per incrociarsi con quello di Hitler e Stalin. “Se Hitler invade la Polonia, di lì a qualche anno morirà”, così disse. Hitler ne venne a conoscenza e mise una taglia di 200.000 marchi sulla testa di Messing per verificare l’attendibilità del veggente e sfruttare i suoi poteri. Messing cercò riparo in Unione Sovietica, dove fu Stalin a reclamarlo, catturato anch’egli dalla sua fama e intrigato dal modo in cui questo piccolo uomo avrebbe potuto aiutare l’Unione Sovietica.
Oltre il mondo
Fuori collana, Finzioni“Ascoltavo. Cosa c’era dietro la morte? In quel giardino c’era silenzio, e freddo. Era l’infanzia. Era il crepuscolo. Entrammo nella piccola chiesa. Vidi il cartello con la freccia ‘Ossario’. Teschi. Una sala circolare, a ollata di a reschi. Lei era già alla parete, allungava il dito da bambina oltre la grata e lo passava su un pezzo del mostruoso mosaico. Ne sentiva la fronte, forse liscia, forse gelida? Non lo so. Io non toccai. ‘È la prima volta che tocco un teschio!’ disse contenta, affascinata.”
In the Moon
FinzioniL’uomo è mai stato sulla luna? Con maggiore fantasia e molto prima dell’allunaggio americano, il grande scrittore di fantascienza H.G. Wells aveva immaginato una luna abitata e alquanto trafficata. Così la trovano lo squattrinato uomo d’affari Bedford e il signor Cavor, un eccentrico inventore, i primi a riuscire nell’incredibile impresa di raggiungere il satellite terrestre. Un satellite la cui atmosfera congela durante la notte per tornare allo stato gassosodi giorno, dove la crescita delle piante è rapidissima, ma soprattutto abitato dai Seleniti, strani esseri senzienti che vivono nel sottosuolo. E proprio l’incontro con gli abitanti lunari dà vita a un seguito di equivoci, incomprensioni, scontri e inseguimenti al termine dei quali soltanto Bedford troverà la via del ritorno. Ma Cavor, fatto prigioniero, riuscirà a comunicare con i Seleniti e a mettersi in contatto con la terra…
Sibila il silenzio
Finzioni37 racconti sulle drammatiche vicende riguardanti i popoli mediterranei.