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In un taxi collettivo preso a Damasco, cominciano le avventure di un gruppo di occasionali compagni di viaggio che arrivano in una Beirut in cui sono ormai chiari i segni della guerra civile.
In un taxi collettivo preso a Damasco, cominciano le avventure di un gruppo di occasionali compagni di viaggio che arrivano in una Beirut in cui sono ormai chiari i segni della guerra civile.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878012327 |
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N° pagine | 115 |
Anno di pubblicazione | 2002 |
Traduzione di | Samuela Pagani |
Prefazione di | Carmen Llera Moravia |

La nave
Narratori arabi contemporaneiUna crociera che parte da Beirut e tocca vari porti del Mediterraneo, da Atene a Napoli, diventa metafora per parlare della terra che ciascuno dei protagonisti, palestinesi, iracheni, libanesi, porta con sé.

L’altro volto
Narratori arabi contemporaneiIn questo romanzo ambientato in Iraq, Fu’ad al-Takarli analizza la debolezza umana con l’intento di farci capire la fragilità dell’individuo di fronte a difficili scelte di vita: in questo caso l’attrazione di un giovane uomo maturo verso una giovanissima donna.

Terra di fichi d’India
Narratori arabi contemporaneiLa più nota scrittrice palestinese ci ripropone la vita degli arabi nei territori occupati, dove vicende umane s’intrecciano alla storia politica. Nel 1996 l’autrice ha vinto il premio Alberto Moravia per la letteratura straniera.

L’esodo dei gabbiani
Narratori arabi contemporaneiÈ il ritratto dell’Iraq durante l’epoca di Saddam Hussein. Vengono descritti episodi di crudeltà inaudita e di violenta repressione: tutto sotteso a spiegare i motivi che spingono Muhammad al-Hadi, uno dei protagonisti, a voler lasciare la propria patria, emulando così quei gabbiani che volano via al sopraggiungere dell’inverno. Le parole dell’autore diventano infuocati strali, atti d’accusa nei confronti di un regime dispotico e di una politica oppressiva che non lascia alcuno spiraglio di salvezza. La sua voce si leva forte, distinta, dalle battute di tutti i protagonisti che scelgono di opporsi alla violenza di questo fantomatico “padre”.