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La storia del sufismo si basa esclusivamente sui manuali scritti dai maestri, eppure la dimensione sufi ha aperto alle donne la parità con gli uomini elevandole al rango di amici di Dio, wali, riconoscendo la loro santità.
La storia del sufismo si basa esclusivamente sui manuali scritti dai maestri, eppure la dimensione sufi ha aperto alle donne la parità con gli uomini elevandole al rango di amici di Dio, wali, riconoscendo la loro santità. Non è scritto infatti che solo gli uomini possano avvicinarsi a Dio, coloro che sono sulla strada di Dio sono nafs, anime, quindi individui che anelano all’unione con Lui. Il libro sulle donne sufi di Ibn al- awz qui proposto delinea le figure delle sante di Basra. Dai loro profili emerge un percorso ascetico molto semplificato rispetto alla via tracciata dai più celebri saggi ed il tentativo di instaurare un rapporto con Dio molto diretto che si nutre dei concetti dell’amore, dell’ascesi e dell’unione.
Ibn al-Gawzi (Baghdad 1116-1200) fu un abile filologo e commentatore del Corano, brillante studioso nel campo delle scienze del hadith ma anche storia, lingua, medicina, tafsir e fiqh. Ricevette un’educazione religiosa tradizionale e, al termine dei suoi studi, scelse la carriera di insegnante. Fu un fervente aderente della dottrina hanbalita e fu ben visto dai califfi della città per i suoi sermoni ortodossi ed allineati alla Tradizione. Tra le sue opere, Illusione di Satana si configura come un atto d’accusa di tutte le dottrine e le pratiche non ortodosse contrarie alla shariah, mentre i suoi scritti Sifat as-Safwa e Minhag al-qasidin sono considerati pilastri nel campo della conoscenza del sufismo.
Giancarlo Rizzo, laureato in Lingue e Letterature Orientali (Venezia 1998), in Filosofia (Milano 2006) e in Scienze Storiche (Milano 2012), è uno studioso di mistica islamica. I suoi articoli sono apparsi sulle riviste “Aperture”, “Segni e Comprensione”, “A Oriente”. Per Mimesis ha pubblicato testi medievali di Avicenna, Sulami, Gilani e Gazali.
Informazioni aggiuntive
A cura di | Giancarlo RIzzo |
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Anno di pubblicazione | 2014 |
Codice ISBN | 9788878014329 |
N° pagine | 92 |
I Naqshbandī
Volti d’IslamLa Naqshbandiyya è attualmente uno degli ordini sūfī più diffusi nel mondo islamico, soprattutto nella sua parte orientale. In Turchia, Siria, Iraq, India, Pakistan, Indonesia e nell’Asia Centrale la presenza dell’ordine ha sempre avuto effetti concreti su vari aspetti della vita sociale, sulla formazione delle élite politiche, sull’educazione e soprattutto sulla vita spirituale di migliaia e migliaia di uomini e donne. La storia dell’ordine inizia con la nascita dell’Islam e continua durante i secoli fino ai tempi attuali; un tempo veniva chiamata Tariqa-yi Khwajagan, “La Via degli antichi maestri”, ma acquisisce il suo nome caratteristico dopo il magistero del grande santo di Bukhara Khwaja Baha’uddin Naqshband (m. 1389), che dotò l’ordine di regole precise e di una identità più definita.
Il santo sufi della valle del Nilo
Volti d’IslamIl Santo Sufi della Valle del Nilo analizza una tra le figure più carismatiche del Sufismo del Ventesimo secolo nella regione della Valle del Nilo, un esempio emblematico della persistenza del pensiero e della devozione sufi all’interno delle società arabe.
Sufi Network
Volti d’IslamIl libro mira a esaminare il sufismo da un’angolazione che approfondisce anzitutto i processi di diffusione dell’esoterismo islamico presso le società occidentali della nostra epoca. Si tratta dunque di un’analisi attenta a ripercorrere la ricezione del pensiero sufi in diversi ambienti contemporanei, che includono esperienze intellettuali, artistiche e politico-sociali del tutto eterogenee.
La prima generazione Sufi
Volti d’Islam“Il mondo è una prigione per il credente e un paradiso per l’infedele.”
Du al-Nun