Storia di Re Ragnarr e Lathgertha
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“La storia del più famoso tra i vichinghi e della sua ‘vergine di scudo’ ci proiettano nel Medioevo scandinavo: una vicenda divenuta leggenda, fatta di amore, sangue e battaglie.”
Secondo il racconto Frö, re di Svezia, invase la Norvegia, ne uccise il sovrano, Synardus, e rinchiuse le donne del suo casato, tra cui Lathgertha, in un bordello per umiliarle pubblicamente. Saputo ciò Ragnarr, nipote di Synardus, giunse in Norvegia con un esercito al seguito per vendicare suo nonno, trovando il sostegno di Lathgertha. Impressionato dalle sue gesta in battaglia, Ragnarr decise di corteggiarla. Lathgertha, pur disdegnando l’offerta di matrimonio, finse di essere interessata: quando Ragnarr si recò da lei per avere la sua mano, dovette fronteggiare un orso e un cane, inviati contro di lui dalla stessa Lathgertha. Trafitto l’uno con la lancia e strangolato l’altro, ottenne così il diritto di sposarla. Principe vichingo famosissimo nella letteratura dell’Europa settentrionale, Ragnarr Lodbrók e la sua prima moglie Lathgertha, sono i protagonisti indiscussi di questa biografia, in cui Sassone Grammatico concilia e consolida le molteplici leggende che li riguardano. La figura semileggendaria di re Ragnarr, che regnò su Svezia e Danimarca nella seconda metà del IX secolo, diventa per l’autore il filo conduttore attraverso cui raccontare le complicate campagne militari dell’eroe e illuminare il tumultuoso periodo a cavallo tra IX e il X secolo.
Sassone, chiamato Grammatico per la sua vasta conoscenza della lingua latina, è un personaggio di cui si hanno scarse notizie. Di famiglia nobile, vicino all’arcivescovo Absalon di Lund, probabilmente è morto attorno all’anno 1218. A lui è attribuita l’opera Gesta Danorum – in italiano pubblicato con il titolo Gesta dei re e degli eroi danesi (2019) – , fonte essenziale per la ricostruzione storica della Scandinavia nell’Alto Medio Evo e le vicende dei suoi re ed eroi.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878018068 |
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N° pagine | 80 |
Anno di pubblicazione | 2021 |

Clarissa
Fuori orarioClarissa al Prof (lettera del 10 settembre 2016): E già che ci sono, le faccio la seguente proposta: perché al posto mio non è lei a confidarmi qualche sua avventura sentimentale? Un’avventura che ancora la coinvolge e possiede? Non una storia breve, di quelle che finiscono nel volgere di tre, quattro giorni, al massimo un mese. Io mi aspetto da lei un intero vassoio ripieno di cibi selezionati e piccanti, con contorno di salse piacevoli e dolci; una storia, insomma, che la fa vibrare ancor oggi di risentimento e di amore: che fa rimanere di stucco, che costringe, chi ascolta, a sgranare gli occhi e a gridare: “Cazzo, questa sì che è una storia coi fiocchi!”.
Il Professore (a proposito di Seneca): Deve essere stato proprio un figlio di puttana di retore, uno che ha costruito la sua fama e ricchezza sul dono che la natura gli aveva elargito: la capacità di fabbricare parole e di scorgere le figure che danzano nel cuore dell’uomo.

Russia – Ucraina: verso la Terza guerra mondiale
Fuori orario“Venti di guerra spirano sul Mar Nero e nel Pacifico e preannunciano la Terza guerra mondiale. Chi la vuole? E chi la vincerà? La Russia non è ancora pronta, l’impero americano è tentato ma è incerto sugli esiti, l’India ci sta pensando, la Cina (il convitato di pietra millenario) la vuole perché potrebbe vincerla.”

Scrittore contro
Fuori orarioOra trascurato, ora tenuto in considerazione dalla critica letteraria accademica, Leonardo Sciascia, per sua stessa ammissione, sfugge e vuole sfuggire a ogni etichetta precostituita, ancor più a quella diffusa o risaputa d’intellettuale. “Se qualcuno mi corre dietro chiamandomi ‘intellettuale’, non mi volto nemmeno”, avverte. Non intellettuale, ma homme de lettres, artista della parola e scrittore solitario quantunque impegnato, soprattutto con la propria coscienza: il contrario, per Sciascia, della malafede e dell’imbecillità morale.

La scritta sul muro
Fuori orario“È notte, e nella campagna del borgo di Castellazzo di Bollate non si vedono segni di vita. Il mondo, quella fettina di mondo, sembra riposare tranquilla nel silenzio e nell’oscurità. Un’automobile avanza lenta lungo la via dei Leoni e si ferma davanti al muro perimetrale della Villa. La portiera si apre e scende una giovane donna. Alla luce dei fari solleva il braccio e impugnando una bomboletta spray rossa inizia a scrivere con decisione, a grandi caratteri.”