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I curdi sono un popolo spesso dimenticato. Un popolo “cerniera” che si perde tra i grandi problemi del Medio Oriente, sommerso da vicini più rumorosi: il mondo slavo, turco, arabo e persiano.
I curdi sono un popolo spesso dimenticato. Un popolo “cerniera” che si perde tra i grandi problemi del Medio Oriente, sommerso da vicini più rumorosi: il mondo slavo, turco, arabo e persiano. Il popolo curdo vive su un territorio montagnoso, un blocco a forma di mezzaluna situato ai confini settentrionali del mondo arabo-musulmano, che i geografi e gli specailisti chiamano “Kurdistan”. Ma qual è la storia di questa entità geografica e culturale antichissima? Mirella Galletti, grande esperta del mondo curdo, ci offre gli strumenti storici e concettuali per capire le radici del popolo curdo e le ragioni che hanno a lungo ostacolato la loro affermazione unitaria.
Mirella Galletti già professore a contratto presso le Università di Bologna e Trieste, ha svolto attività seminariale presso le Università di Erbil e di Sulaimaniya, nel Kurdistan iracheno. Si occupa di storia moderna e contemporanea del Vicino e MedioOriente, con particolare interesse per il mondo curdo. Per Jouvence ha pubblicato, nel 2003, il volume Cristiani del Kurdistan.
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2004 |
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Codice ISBN | 9788878013964 |
N° pagine | 404 |

Aman Ullah il re riformista
HistoricaSovrano “scomodo”, Aman Ullah si è trovato a regnare sull’Afghanistan tra le due guerre mondiali. Lottatore contro il suo tempo, aveva portato il suo paese all’indipendenza dall’Impero britannico, sconfiggendo, almeno temporaneamente, il “Great Game”, “Il Grande Gioco”, termine con cui nel XIX secolo R.Kipling aveva definito la politica britannica in terra afghana.

Nei panni del buffone
HistoricaNani, gobbi, dementi, zoppi, gozzuti: la crudeltà dei potenti nella scelta delle figure di cui circondarsi per divertirsi e per mettere in risalto, per contrasto, la propria potenza, saggezza e bellezza non ha avuto storicamente limiti. Giullari e buffoni tuttavia non erano caratterizzati solo dalle proprie minorità fisiche, ma anche – e soprattutto – dagli abiti che il sovrano faceva loro indossare per sottolinearne l’irriverenza, la follia e l’imperfezione.

Di buoni costumi
HistoricaSi ripercorrono certi tratti della letteratura medica che, lungo tutto l’Ottocento e per gran parte del Novecento, quando entrava nella spiegazione della sessualità si impaludava in ambiguità e ristagnava in vecchie posizioni scientifiche, agendo con effetti visibili sul senso comune. Considerando la forza convincente del pensiero scientifico e senza ignorare che ancora oggi gli si consente di istruirci su certe “verità”, si spiega il determinarsi di concetti clinici che davano etichette di patologia a gran parte dei comportamenti sessuali non convenzionali, incasellati in definizioni diverse, non sempre scevri da implicazioni di carattere morale. Si delinea bene il ruolo della medicina nell’indirizzare il pensiero comune sulla sessualità normale e anormale.

Franco Boiardi
HistoricaL’opera e il pensiero di Franco Boiardi hanno assunto, nel tempo, rilevanza nazionale e, senza esagerazioni, internazionale.