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“Incostante e ostinato fino alla stoltezza, intrepido compagno di Giovanna […], lacerato da tutti i rimorsi, in moto continuo da un eccesso all’altro senza mai un’ora di quiete […], a volte sembra uno di quei personaggi con i cappelli scintillanti di gemme, e a volte grondante di sangue e ruggente come una bestia feroce .”
Il 26 ottobre 1440 viene giustiziato tramite impiccagione Gilles de Rais, uno dei primi serial killer di cui si abbia notizia nei documenti storici. Nobile francese, compagno d’armi di Giovanna d’Arco, avrebbe trovato il suo posto nella storia quale eroe se soltanto non si fosse scoperto che negli anni decine di bambini erano stati sequestrati e portati nei suoi castelli, dove venivano torturati e uccisi. In bilico tra una fervente devozione mistica e atti innominabili, Gilles de Rais era dedito a macabre orge, riti di stregoneria e crimini abominevoli. In questo libro, Bordonove, attraverso l’analisi dei documenti e degli atti processuali conservati nell’archivio di Nantes, dipinge un ritratto particolareggiato del barone, ricostruendo la tenebrosa vicenda che l’ha visto protagonista.
Georges Bordonove (1920-2007) è stato uno scrittore e biografo francese, autore di saggi e romanzi che narrano le vicende dei grandi protagonisti della storia. Tra le sue opere tradotte in italiano: Le Crociate e il regno di Gerusalemme (2001), La tragedia dei Templari (2004), Il naufragio de “La Méduse” (2007), I Templari (2009) e La vita quotidiana dei templari nel XIII secolo (2022).
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2023 |
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Codice ISBN | 9788878019553 |
N° pagine | 290 |
Traduzione di | Maria Vasta Dazzi |
Oltre il mondo
Fuori collana, Finzioni“Ascoltavo. Cosa c’era dietro la morte? In quel giardino c’era silenzio, e freddo. Era l’infanzia. Era il crepuscolo. Entrammo nella piccola chiesa. Vidi il cartello con la freccia ‘Ossario’. Teschi. Una sala circolare, a ollata di a reschi. Lei era già alla parete, allungava il dito da bambina oltre la grata e lo passava su un pezzo del mostruoso mosaico. Ne sentiva la fronte, forse liscia, forse gelida? Non lo so. Io non toccai. ‘È la prima volta che tocco un teschio!’ disse contenta, affascinata.”
Wolf Messing
FinzioniLo strano personaggio di cui parla il libro è Wolf Messing. Paragnosta, sensitivo e veggente, la cui vicenda personale sarebbe rimasta confinata nell’ambito oscuro e banale del mondo dei circhi equestri e degli spettacoli sensazionalistici, se non fosse che, per le sue capacità straordinarie e il suo indubbio talento, venne a contatto con personaggi del calibro di Freud ed Einstein e il suo destino finì per incrociarsi con quello di Hitler e Stalin. “Se Hitler invade la Polonia, di lì a qualche anno morirà”, così disse. Hitler ne venne a conoscenza e mise una taglia di 200.000 marchi sulla testa di Messing per verificare l’attendibilità del veggente e sfruttare i suoi poteri. Messing cercò riparo in Unione Sovietica, dove fu Stalin a reclamarlo, catturato anch’egli dalla sua fama e intrigato dal modo in cui questo piccolo uomo avrebbe potuto aiutare l’Unione Sovietica.
La notte di Natale
FinzioniGià maestro del realismo, Gogol’ si distinse per la grande capacità di raffigurare situazioni satirico-grottesche, sullo sfondo di una desolante mediocrità umana, con uno stile visionario e fantastico.
Pubblicato originariamente nel 1832, nel secondo volume della raccolta Veglie alla fattoria presso Dikan’ka, La notte di Natale è un racconto lungo ambientato in Ucraina durante il regno di Caterina II.