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Memorie di Spagna 1937 è la narrazione del viaggio che Elena Garro intraprende col marito, Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura nel 1990, e con un gruppo di intellettuali messicani per partecipare al II Congresso Internazionale degli Scrittori Antifascisti, svoltosi a Valencia, Madrid, Barcellona e Parigi. La giovane Garro si trova quindi catapultata nel mondo della cultura dell’epoca – tra figure come Luis Cernuda, Antonio Machado, Pablo Neruda, André Gide e Robert Capa –, di cui fornisce ritratti molto umani, ma anche pungenti, quando si tratta di demistificare l’idealizzazione della partecipazione intellettuale alla Guerra civile di Spagna.
Memorie di Spagna 1937 è la narrazione del viaggio che Elena Garro intraprende col marito, Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura nel 1990, e con un gruppo di intellettuali messicani per partecipare al II Congresso Internazionale degli Scrittori Antifascisti, svoltosi a Valencia, Madrid, Barcellona e Parigi. La giovane Garro si trova quindi catapultata nel mondo della cultura dell’epoca – tra figure come Luis Cernuda, Antonio Machado, Pablo Neruda, André Gide e Robert Capa –, di cui fornisce ritratti molto umani, ma anche pungenti, quando si tratta di demistificare l’idealizzazione della partecipazione intellettuale alla Guerra civile di Spagna. Ma le sue memorie, scritte negli anni ’80 con una prosa a tratti commovente e a tratti ironica, sono anche una preziosa testimonianza di quel tragico conflitto. In una lettera del 1986, Emilio Carballido le scrive: “Il libro mi sembra bellissimo, uno dei più belli che tu abbia mai scritto. È veramente un’opera che […] ha la libertà di un romanzo e l’autorità di una cronaca vissuta […]. Quando ti decidi a pubblicare le tue bellissime memorie?”.
Sarebbero comparse per la prima volta nel 1992 in Spagna e ora, in occasione dell’ottantesimo anniversario della conclusione della guerra, vedono la luce anche in italiano.
Elena Garro (1916-1998), nata a Puebla (Messico), è stata una drammaturga e autrice di romanzi e racconti. Tra le sue opere spiccano Un hogar sólido (1958), Los recuerdos del porvenir (1963), romanzo tradotto anche in italiano, La semana de colores (1964) e Felipe Ángeles (1979). Considerata dalla critica una delle migliori scrittrici messicane, si è distinta anche per l’impegno politico e la difesa dei campesinos, suscitando avversione e rischiando l’oblio, ma anche guadagnandosi l’appellativo di Emiliano Zapata al femminile.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017047 |
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N° pagine | 226 |
Anno di pubblicazione | 2020 |
A cura di | Paolo Ferrari, Rocío Luque |

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