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La storia di Filippo il Bello è una catena di enigmi, il primo dei quali è lo stesso protagonista.
La storia di Filippo il Bello è una catena di enigmi, il primo dei quali è lo stesso protagonista. Cosa significano e cosa sono la corte del re, il Consiglio, il governo? E i legisti di cui si parla tanto spesso? E il Parlamento, neonata istituzione destinata a un futuro tanto glorioso? E soprattutto, è il re o sono i suoi consiglieri a governare la Francia in quegli anni che verranno guardati per generazioni come la fine dell’epoca delle crociate e della moneta buona, della crescita economica e dello sviluppo demografi co? Chi non conosce le pittoresche immagini che per secoli sono servite a tracciare il volto di un re apparso ora come un cavaliere, ora come un puritano, come la prefigurazione di Machiavelli o come il perfetto esempio del fantoccio? I cattivi consiglieri, uno schiaffo mai dato ad Anagni, l’esercito francese sgozzato dagli artigiani di Fiandra, lo scandalo dei riti esoterici dei Templari, i roghi, i vescovi stregoni e un papa ateo… Una lunga familiarità con quei tempi permette a Jean Favier di cancellare o di integrare una caricatura presentataci da secoli di storiografia. Fondata su una considerevole bibliografia e ricca di innumerevoli documenti originali, quest’opera costituisce la prima sintesi dei problemi che agitarono il regno dell’ultimo dei grandi Capetingi, di una dinastia che, all’insaputa di tutti, stava per crollare.
Jean Favier (1932-2014) direttore generale degli Archivi di Francia, professore alla Sorbona e direttore di studi all’École pratique des hautes études, è stato uno scrupoloso indagatore dei problemi finanziari e delle relative istituzioni nell’autunno del Medioevo europeo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Da Marco Polo a Cristoforo Colombo (1968), Parigi nel XV secolo (1974) e La guerra dei cent’anni (1980).
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2017 |
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Codice ISBN | 9788878015708 |
N° pagine | 646 |
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