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“Le eclissi, le balene mostruose, i manichei d’Orléans, le apparizioni dei santi, quelle del diavolo e dei morti, annunciano in modo permanente che il mondo è transitorio, condannato, e che deve sopraggiungere la sua fi ne. Da qualsiasi parte vengano, tali perturbazioni vogliono strappare l’uomo alla sua tranquillità, tenerlo all’erta e incitarlo a purifi carsi. Si ha torto a credere ai terrori dell’anno Mille. Ma si deve ammettere, in compenso, che i migliori cristiani di quel tempo sono vissuti in un’ansietà latente e che, meditando il Vangelo, facevano di quell’inquietudine una virtù.”
All’anno Mille romantico, antitesi apocalittica del Rinascimento, la scuola storica francese, con Duby in testa, contrappone un anno Mille destinato a diventare classico: svolta cruciale dove avviene, in attesa della fi ne del mondo, il passaggio da una religione rituale e liturgica a un cristianesimo di azione. “L’inizio di una svolta importante, il passaggio da una religione rituale e liturgica – quella di Carlomagno, quella ancora di Cluny – a una religione d’azione e che s’incarna, quella dei pellegrini di Roma, di Santiago e del Santo Sepolcro, e presto quella dei crociati. Nel seno dei terrori e dei fantasmi, una primissima intuizione di quella che è la dignità dell’uomo. Qui, in questa notte, in questa indigenza tragica, in questa barbarie, cominciano, per secoli, le vittorie del pensiero europeo.” Tempo di speranza e di paura, l’anno Mille, dunque, è quello dell’incarnazione che i contemporanei vivevano come promessa di una nuova primavera del mondo.
Georges Duby (Parigi, 1919 – Aix-en-Provence, 1996), storico francese, è tra i maggiori rappresentanti della storiografi a sociale francese. Si è occupato di storia rurale, di storia della cultura e dell’arte e di storia della mentalità.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878018372 |
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N° pagine | 218 |
Anno di pubblicazione | 2022 |

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