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Dall’antichità ai primi decenni del XVIII secolo le epidemie di peste coinvolsero ovunque tutti i possibili aspetti della vita economica, politica e sociale, con analogie impressionanti: la psicosi collettiva, la caccia ai potenziali untori, la negazione delle prime avvisaglie del contagio per timore degli effetti economici che avrebbero innescato; le devastanti conseguenze sul commercio e sull’economia (in primis la “crisi del ’300”), dovute alle misure restrittive; i tentativi dei governi di sanare il defi cit con prestiti, emissione di titoli del debito pubblico, nuove tasse, e di soccorrere con sussidi i disoccupati; gli assalti ai forni per paura della quarantena.
Dall’antichità ai primi decenni del XVIII secolo le epidemie di peste coinvolsero ovunque tutti i possibili aspetti della vita economica, politica e sociale, con analogie impressionanti: la psicosi collettiva, la caccia ai potenziali untori, la negazione delle prime avvisaglie del contagio per timore degli effetti economici che avrebbero innescato; le devastanti conseguenze sul commercio e sull’economia (in primis la “crisi del ’300”), dovute alle misure restrittive; i tentativi dei governi di sanare il deficit con prestiti, emissione di titoli del debito pubblico, nuove tasse, e di soccorrere con sussidi i disoccupati; gli assalti ai forni per paura della quarantena. È sconcertante come gli strumenti di prevenzione disponibili ai nostri giorni siano gli stessi elaborati nel ’300, a partire dal Nord della Penisola, recepiti tardi dal resto dell’Europa (tardissimo dall’Inghilterra), e adottati con successo fi no al 1720, quando l’ultimo cordone sanitario (a Marsiglia) debellò quasi del tutto il morbo dal Vecchio Continente. Il ricorso a forme di vera e propria “dittatura sanitaria” fu dal ’300 al ’700 il metodo comunemente adottato per cercare di far rispettare le misure restrittive.
Maria Paola Zanoboni, abilitata a professore associato in Storia economica medievale, collabora con numerose riviste (tra cui “Medioevo”, “Storica National Geographic”, “Prometeo”). Tra le sue pubblicazioni con Jouvence: Scioperi e rivolte nel Medioevo (2015); Donne al lavoro nell’Italia e nell’Europa medievali (2016; premio Italia Medievale 2017); Povertà femminile nel medioevo (2018; premio “Gisa Giani” 2018 e presentato al Festival del Medioevo di Gubbio 2019). Inoltre ha pubblicato: La vita al tempo della peste (“Medioevo Dossier”, n. 5, novembre 2013); Alle origini del “made in Italy” (“Medioevo Dossier”, n. 8, maggio 2015); Lavori di donne, lavoro delle donne, in Storia del lavoro in Italia. Il medioevo, a cura di F. Franceschi (Roma 2017). L’elenco completo delle sue pubblicazioni è disponibile sul sito: www.academia.edu/indipendent/mariapaola.zanoboni.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017566 |
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N° pagine | 218 |
Anno di pubblicazione | 2020 |
Giuliano Pinto – Archivio storico italiano, 11 maggio 2021
“La vita al tempo della peste”
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Gianlorenzo Capano – difesaonline.it
“Maria Paola Zanoboni: la vita al tempo della peste. Misure restrittive, quarantena, crisi economica”
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Roberto Roveda, Focus Storia, marzo 2021
“Il lockdown ai tempi del Medioevo”
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letture.org
““La vita al tempo della peste. Misure restrittive, quarantena, crisi economica” di Maria Paola Zanoboni”
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National Geographic, novembre 2020
“Tra lazzaretti e forche”
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