La società delle chiavi incrociate
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“Ogni ombra in fondo è anche figlia della luce e solo chi ha potuto sperimentare tenebra e chiarità, guerra e pace, ascesa e decadenza, può dire di avere veramente vissuto.”
Stefan Zweig
“Molte delle idee espresse ed esplorate in Grand Budapest Hotel le ho rubate direttamente alla vita e all’opera di Zweig.”
Wes Anderson
Un’esistenza tormentata, sempre in fuga: Stefan Zweig è riuscito a sopravvivere a due guerre mondiali e alla furia antisemita, che non ha risparmiato però i suoi libri, bruciati nei roghi del 1933. Elegante scrittore, Zweig è stato anche un instancabile viaggiatore, ancora oggi capace di guidare i lettori verso terre inesplorate. Eppure, il regista Wes Anderson ci confi da di non aver mai sentito parlare di Zweig prima di acquistare, più o meno per caso, una copia dell’Impazienza del cuore, il suo unico, grande romanzo. Ha subito amato quel libro e all’improvviso si è trovato con decine di altri suoi scritti che non aspettavano altro che essere letti. Nella Società delle chiavi incrociate, Wes Anderson non solo discute in un’intervista inedita della vita e dell’opera di Zweig, ma fa anche un’accurata selezione dei libri che lo hanno influenzato. Dal Mondo di ieri all’Impazienza del cuore, passando per Ventiquattro
ore nella vita di una donna, questo volume è un appassionante viaggio nello straordinario universo di Zweig, in compagnia di uno dei registi più visionari di tutti i tempi.
Stefan Zweig (1881-1942), ra nato scrittore austriaco del Novecento, è autore di novelle, romanzi, poesie, opere teatrali, saggi letterari e biografi e storiche di successo. È morto suicida.
Wes Anderson (1969), attore, produttore, scrittore e sceneggiatore statunitense, è soprattutto uno dei registi più amati di tutti i tempi per il suo stile surreale e lucidamente ironico. Tra i suoi capolavori: I Tenenbaum (2001), Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore (2012) e Grand Budapest Hotel (2014).
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2022 |
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Codice ISBN | 9788878019188 |
N° pagine | 290 |
Alessio Chiappi – Spinosa Magazine, 7 giugno 2023
“La società delle chiavi incrociate, ovvero rileggere Stefan Zweig oggi”
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Erika Capovilla – L’Indice , maggio 2023
“La sintesi artistica di due talenti della narrazione”
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Arturo Stalteri – Qui comincia (Radio Tre), 26 aprile 2023
“Stefan Zweig, La società delle chiavi incrociate (Jouvence)”
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Claudio Musso – Flanerì, 2 marzo 2023
“Zweig al Grand Budapest Hotel”
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Salvatore Carrubba – Un libro tira l’altro (Radio 24), 12 febbraio 2023
“L’arte di percepire i colori”
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Adriano Sofri – Il Foglio, 2 dicembre 2022
“Piccola posta”
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George Prochnik – La Repubblica, 1 dicembre 2022
“Wes Anderson ‘Il mio alter ego è Stefan Zweig'”
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Eravamo bellissimi
FinzioniQuesto romanzo breve, scritto in prima persona, è un flusso di coscienza che fa scorrere tra presente e passato scatti di vita, ricordi e rimpianti di un “uomo normale e normalizzato” dei nostri giorni. Da una parte si stagliano, al centro della storia, la figura del padre, ripensata sulla tomba, per strada e nella quotidianità di casa sul divano, e quella della moglie, solida compagna di vita. Dall’altra si erge la figura del protagonista, quale figlio, marito e padre a sua volta.
Wolf Messing
FinzioniLo strano personaggio di cui parla il libro è Wolf Messing. Paragnosta, sensitivo e veggente, la cui vicenda personale sarebbe rimasta confinata nell’ambito oscuro e banale del mondo dei circhi equestri e degli spettacoli sensazionalistici, se non fosse che, per le sue capacità straordinarie e il suo indubbio talento, venne a contatto con personaggi del calibro di Freud ed Einstein e il suo destino finì per incrociarsi con quello di Hitler e Stalin. “Se Hitler invade la Polonia, di lì a qualche anno morirà”, così disse. Hitler ne venne a conoscenza e mise una taglia di 200.000 marchi sulla testa di Messing per verificare l’attendibilità del veggente e sfruttare i suoi poteri. Messing cercò riparo in Unione Sovietica, dove fu Stalin a reclamarlo, catturato anch’egli dalla sua fama e intrigato dal modo in cui questo piccolo uomo avrebbe potuto aiutare l’Unione Sovietica.
La gerarchia di Ackermann
FinzioniFra le stregate geometrie di Longo, che congiungono Trieste e Budapest, l’Europa e il Mondo, scorre un fiume impetuoso di ricordi che sgorgano dai sedimenti limacciosi del tempo: un enigmatico plico giunto dall’Ungheria fa tornare alla mente del matematico triestino Guido Marenzi una storia d’amore e di follia che ha vissuto a Budapest vent’anni prima e dalla quale è uscito spezzato.
Argotier
FinzioniArgotier: un saggio di letteratura comparata che ha come spunto emblematico il Louis-Ferdinand Céline innovatore ‘argotico’ del linguaggio letterario posto a confronto con altri autori e con le vicende storiche novecentesche riflesse nel nostro tempo. Céline non è quel tipo di romanziere che narrando dimentica se stesso. Piuttosto, valorizzando in funzione stilistica le possibilità espressive del linguaggio, i neologismi e gli argotismi, le assonanze o gli echi prodotti dalle parole, egli vuole attirare i lettori dentro la propria soggettività delimitatrice dell’orizzonte d’un reale che lo stesso autore – velleitario ideologo e imperfetto politico, moralista paradossale, filosofo anomalo e mistico ateo, ma, alla fine, scrittore inarrivabile – non affabula bensì “presenta” a tutto tondo.