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Nelle Bucoliche, una delle opere più rappresentative del mondo poetico virgiliano, e in particolare nella IV egloga, ritroviamo quella profezia del fanciullo divino che tanto ha reso celebre Virgilio e che per la tradizione cristiana altro non indicava che la nascita e la missione di Cristo. Ma di chi parlava veramente Virgilio? Chi è il “fanciullo divino”?
Nelle Bucoliche, una delle opere più rappresentative del mondo poetico virgiliano, e in particolare nella IV egloga, ritroviamo quella profezia del fanciullo divino che tanto ha reso celebre Virgilio e che per la tradizione cristiana altro non indicava che la nascita e la missione di Cristo. Ma di chi parlava veramente Virgilio? Chi è il “fanciullo divino”? In questo libro Nuccio D’Anna cerca di rispondere a queste domande e di contestualizzare l’enigma della profezia che per secoli ha colpito la nostra immaginazione, facendo emergere le dottrine religiose e le forme rituali che, sviluppatesi alla fine della Repubblica, hanno poi gettato le basi dottrinali per l’Impero augusteo. Ne risulta una spiritualità arcana, che sembra divergere dall’usuale panorama della religione romana e dimostra l’interesse virgiliano per le dimensioni spirituali più profonde delle religioni orientali.
Nuccio D’Anna, esperto di simbolismo, dottrine spirituali e storia delle religioni, è membro della Società italiana degli Storici delle Religioni. Collabora con prestigiose riviste di studi storico-religiosi italiane e internazionali.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878016323 |
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N° pagine | 324 |
Anno di pubblicazione | 2018 |

L’omosessualità nella Grecia antica
SophiaL’introduzione del giudizio morale, “nemico mortale della scienza”, in passato ha viziato lo studio dell’omosessualità greca. Scopo di questo libro è descrivere quei fenomeni propri del comportamento e della sensibilità omosessuale che possiamo riscontrare nell’arte e nella letteratura greca tra l’VIII e il II secolo a.C. Senza farsi abbagliare da alcun pregiudizio, ci fa comprendere entro quali limiti il rapporto omosessuale fosse condannato e in quali ambiti fosse permesso, se non incoraggiato. Dai dialoghi di Platone alle commedie di Aristofane, dalla pittura vascolare ai graffiti, L’omosessualità nella Grecia antica ci fa riscoprire e apprezzare la concezione greca dell’amore, della bellezza e della virilità.

Specchio di perfezione
SophiaPubblicato per la prima volta nel 1898 come Leggenda antichissima di San Francesco e più tardi come Memorie di frate Leone, lo Specchio di perfezione è una testimonianza preziosissima della vita del santo più amato di tutti i tempi. Un racconto eccezionale che restituisce l’immagine che di Francesco aveva frate Leone (“Pecorella del Signore”), suo amico e confessore. Un incantato custode della memoria di Francesco, depositario della più autentica immagine del santo, delinea vicende, fatti e discorsi alternativi al canone agiografico ufficiale.

L’apprendista acrobata
SophiaL’apprendista acrobata fa riferimento a una parabola del Buddha, interpretata come una metafora della condizione umana: tutti noi siamo come apprendisti acrobati, intenti a giostrare sempre in bilico in una vita mutevole e imprevedibile, dipendendo gli uni dagli altri per mantenere un precario equilibrio fra i nostri e gli altrui bisogni. Il libro è suddiviso in pars destruens e pars construens. Nella prima viene mostrato come, a differenza di quanto sostenuto da René Girard, il Buddha rivelò la natura mimetica del desiderio. Tuttavia il buddhismo tradizionale non lo ha recepito e questo fraintendimento è anche alla base del fatto che, come rileva Slavoj Žižek, esso è divenuto l’ideologia che sostiene l’attuale sistema ipercapitalistico. Nella pars construens vengono delineate le linee generali dell’autentico insegnamento del Buddha, mostrando come esso esprima un genuino messaggio di liberazione, che integra nella pratica meditativa tratti tipici della cultura occidentale: spirito critico, egualitarismo, giustizia sociale, sensibilità verso gli ultimi.

Le muse ermetiche
Sophia“L’esoterismo è parte integrante del patrimonio culturale delle società occidentali. Essendo la letteratura espressione diretta della cultura di un’epoca, ne deriva che questa e il pensiero esoterico debbano necessariamente entrare in contatto in qualche momento del loro sviluppo storico. Nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento si ebbe in Italia un intreccio particolarmente fecondo tra questi due rami dell’albero della conoscenza umana, i cui frutti diedero nuova energia al rinnovamento culturale in atto sulla penisola. Questo lavoro si inserisce in quel filone di studi sull’esoterismo occidentale il cui scopo è chiarire i rapporti esistenti tra l’occultismo e la letteratura italiana, in questo caso specifico tra XIX e XX secolo. In questo periodo, infatti, l’interesse per la dimensione occulta della realtà da parte di autori e intellettuali (tra cui spiccano i nomi di Pirandello, D’Annunzio, Pascoli, Capuana, Fogazzaro, Onofri ecc.) non fu solo una moda passeggera o un fenomeno di importanza marginale, ma il segno evidente di un interesse profondo e tale da influenzare in modo significativo la loro produzione letteraria e la cultura del tempo.”