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Questo libro ripercorre la vicenda di un ufficiale della Marina italiana, Filippo Bonfiglietti, e del suo progetto più significativo: la prima portaerei italiana. Disegnata alla fine degli anni Venti, l’opera non fu mai portata a termine per via di un errore strategico dettato da un incomprensibile atteggiamento dogmatico.
La realizzazione di una nave da guerra importante può dare molto prestigio a chi ha dedicato trent’anni della propria vita a costruirle, e gli ultimi dieci a progettarle. Ma se l’opera non viene portata a termine, allora ecco che, oltre al prestigio, scompare anche il ricordo di una grande impresa. Questo libro ripercorre la vicenda di un ufficiale della Marina italiana, Filippo Bonfiglietti, e del suo progetto più significativo: la prima portaerei italiana. Disegnata alla fine degli anni Venti, l’opera non fu mai portata a termine per via di un errore strategico dettato da un incomprensibile atteggiamento dogmatico. Per raccontare il notevole contribuito che Bonfiglietti offrì all’evoluzione tecnica della Marina italiana, il punto di partenza non poteva che essere questa nave portaerei tornata alla ribalta solo in tempi recenti dopo ottant’anni di oblio. Attraverso lo studio della cospicua mole di documentazione ritrovata e al dettaglio del suo contenuto, emerge l’indubbia lungimiranza di quello che può essere considerato il primo tentativo mai intrapreso dagli organi tecnici della Regia Marina in materia di portaerei. Il clima politico sfavorevole vanificò lo sforzo del generale Bonfiglietti, ma non è riuscito a cancellare il ricordo di una grande pagina di storia.
Filippo Bonfiglietti, nato a Roma, ha vissuto per cinquant’anni a Milano per poi trasferirsi a Loano, in Liguria. Laureato in Ingegneria civile presso l’Università di Genova, ha lavorato nell’industria, iniziando con la progettazione di ponti in cemento armato precompresso e lavorando successivamente per otto anni nella Ceramica Pozzi di Milano, quindi per un’altra decina d’anni nel gruppo chimico americano W.R.Grace e negli ultimi otto anni presso l’Enichem di Milano, occupando varie posizioni di dirigenza. Per due anni è stato amministratore di una società di consulenza ambientale del gruppo SAIC. Ha scritto numerosi saggi di carattere tecnico, storico-artistico e di filosofia.
Michele Cosentino, contrammiraglio del Genio Navale. Entrato in Accademia Navale nel 1974, consegue la laurea in Ingegneria Navale e Meccanica presso l’Università “Federico II” di Napoli nel 1981. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto diversi incarichi a bordo di unità subacquee e di superficie della Marina Militare. Nel periodo 1993-1996 ha prestato servizio nel Quartier Generale della NATO a Bruxelles. È stato in seguito inviato al “Central Office” dell’Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement (OCCAR) a Bonn. Dal 1987 collabora con numerose riviste militari italiane e straniere e ha pubblicato oltre 600 fra articoli, saggi monografici, ricerche e libri su tematiche di politica e tecnologia navale, politica internazionale, difesa e sicurezza e storia navale.
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2016 |
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Codice ISBN | 9788878015586 |
N° pagine | 222 |
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