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La polimorfia che Alessandro Magno ha progressivamente acquistato nel Medioevo (re perfetto o debosciato, conquistatore di terre sconosciute e favolose, figura Christi o diaboli) nelle corti umanistiche, e in quella ferrarese in particolare, si ricompone pian piano nella fisionomia classica dello speculum principis: il Macedone (che possiede saggezza, moderazione, giustizia e clemenza grazie agli insegnamenti di Aristotele) diviene lo specchio del buon governo e della pietas verso i sudditi, riflettendosi secondo la mitografia estense nel proprio discendente Ercole I d’Este, a cui Ludovico Sandeo non a caso dedica il volgarizzamento di Plutarco De la fortuna o virtude de Alexandro Magno.
La polimorfia che Alessandro Magno ha progressivamente acquistato nel Medioevo (re perfetto o debosciato, conquistatore di terre sconosciute e favolose, figura Christi o diaboli) nelle corti umanistiche, e in quella ferrarese in particolare, si ricompone pian piano nella fisionomia classica dello speculum principis: il Macedone (che possiede saggezza, moderazione, giustizia e clemenza grazie agli insegnamenti di Aristotele) diviene lo specchio del buon governo e della pietas verso i sudditi, riflettendosi secondo la mitografia estense nel proprio discendente Ercole I d’Este, a cui Ludovico Sandeo non a caso dedica il volgarizzamento di Plutarco De la fortuna o virtude de Alexandro Magno.
Plutarco (50-120 d. C. ca.) di Cheronea, in Beozia, fu scrittore e filosofo greco. Per i suoi impegni politici e la sua attività letteraria viaggiò molto, sia in Grecia sia all’estero (fu in Egitto e più volte a Roma). Oltre alle fortunatissime Vite parallele dei Greci e dei Romani, fonte d’ispirazione per molti scrittori occidentali dall’Umanesimo in poi (per esempio Montaigne, Shakespeare, Alfi eri, Goethe), compose vari opuscoli filosofici e storico-politici, raccolti insieme da Massimo Planude nel 1296 sotto il nome di Moralia, tra i quali vanno ricordate anche le due orazioni De Alexandri Magni fortuna aut virtute.
Valentina Gritti insegna Filologia umanistica e della letteratura italiana all’Università degli Studi di Ferrara. Si è occupata della tradizione dei classici e di letteratura italiana dal Quattro al primo Ottocento. Ha contribuito all’edizione nazionale di Goldoni con I puntigli domestici (2008) e ha edito criticamente vari monumenti della letteratura estense (Ariosto, La cassaria in versi, 2005 e Cinque canti, 2018; Boiardo, La pedìa de Cyro, 2014; e Spagna ferrarese, con Cristina Montagnani, 2009).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017436 |
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N° pagine | 358 |
Anno di pubblicazione | 2020 |
A cura di | Valentina Gritti |
Traduzione latina a fronte | Niccolò Perotti |