Immortalità dell’anima o risurrezione dei morti?
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“La concezione della morte e della risurrezione che sar esposta in queste pagine urta il pensiero moderno, e tuttavia si presenta a noi come un elemento costitutivo della predicazione dei primi cristiani.”
Oscar Cullmann
La risurrezione dei morti è conciliabile con l’idea dell’immortalità dell’anima? E la speranza coraggiosa e lieta che anima l’una si sposa con la serena attesa filosofica propria dell’altra? Non è così per Oscar Cullmann, secondo cui l’errore consiste proprio nell’attribuire al cristianesimo primitivo la credenza greca nell’immortalità dell’anima. Se è innegabile che il cristianesimo successivo abbia stabilito un legame tra le due credenze, bisogna tuttavia riconoscere che è proprio quanto distingue la speranza cristiana dalla credenza greca a essere il centro della fede del cristianesimo primitivo. In questo discusso e dibattuto saggio Cullmann risponde alle accuse dei suoi detrattori e illustra la differenza che sussiste tra le due credenze e che, nonostante i punti d’incontro, è e resta radicale.
Oscar Cullmann (Strasburgo, 1902 – Chamonix, 1999), teologo luterano francese. Dal 1930 insegnò alla Facoltà di Teologia dell’Università di Strasburgo, dal 1938 al Seminario riformato di Basilea e dal 1948 si trasfer a Parigi per insegnare all’ cole Pratique des Hautes tudes, alla Facoltà di Teologia protestante e alla Sorbona. Luterano favorevole al dialogo ecumenico, fu osservatore nel Concilio Vaticano II e si ritir dall’insegnamento nel 1972. La sua opera più nota è Cristo e il tempo (1965).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878018587 |
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N° pagine | 66 |
Anno di pubblicazione | 2022 |

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