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Il volume raccoglie brevi frammenti presentati con un linguaggio allegorico che cerca di comprendere il modo in cui la fotografia può modificare la nostra percezione del mondo circostante. Saggio post-benjaminiano, questo libro sostiene che noi osserviamo la realtà in modo fotografico, per cui non sappiamo nulla di come vediamo la realtà senza il filtro dell’immagine.
Il volume raccoglie brevi frammenti presentati con un linguaggio allegorico che cerca di comprendere il modo in cui la fotografia può modificare la nostra percezione del mondo circostante. Saggio post-benjaminiano, questo libro sostiene che noi osserviamo la realtà in modo fotografico, per cui non sappiamo nulla di come vediamo la realtà senza il filtro dell’immagine.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878013087 |
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N° pagine | 112 |
Anno di pubblicazione | 2006 |
Prefazione di | Antonio Tabucchi |

Un vulcano chiamato Siria
Fuori orarioUn vulcano chiamato Siria propone una panoramica sulla rivoluzione siriana, scoppiata nel 2011 sull’onda delle rivolte che hanno coinvolto tutto il mondo arabo. Le prime proteste, pacifi che e civili, sono state represse nel sangue dal regime di Bashar al-Asad, che ha rifi utato qualsiasi richiesta di cambiamento e si è dimostrato deciso a difendere a ogni costo il potere ereditato dal padre, Hafez al-Asad. A seguito della repressione, la Siria è precipitata in un’ impasse di violenza e oggi viene contesa da varie potenze regionali e internazionali. L’autore, giornalista e accademico siriano, si interroga sul futuro del proprio paese e pone l’accento sull’importanza della democrazia come soluzione che possa garantire una pace stabile e duratura.

Lettere a Sophie
Fuori orarioLa corrispondenza amorosa tra Denis Diderot e l’amante Louise- Henriette Volland – ribattezzata Sophie in onore della “culla della filosofia” – è considerata nel suo genere una delle vette più alte mai toccate della letteratura occidentale.

H
Fuori orarioIn questo romanzo, Adolf viene descritto fino all’età di trent’anni come un soggetto un po’ nevrotico, sì, ma per il resto normale. Normale, non comune. Perché, nonostante i suoi limiti, mostra di possedere quelle caratteristiche che Thomas Mann fu costretto suo malgrado a riconoscergli in Fratello Hitler: le caratteristiche che solitamente contraddistinguono l’artista. E a farlo diventare quello che infine diverrà non saranno solo e in primo luogo le predisposizioni personali o le circostanze storiche, ma i Tedeschi, con quella miscela unica di stolta fede nell’autorità e presunto idealismo che dei piccolo-borghesi ignari fece dei criminali esecutori di ordini.

Arigó
Fuori orarioIn questa vicenda straordinaria esistono dati di fatto inconfutabili che non possono essere messi in discussione neppure dal più ostinato degli scettici. Ze Arigó, il chirurgo-guaritore brasiliano di estrazione contadina, ha operato i suoi pazienti affondando nella carne viva un coltello da cucina o un temperino, trascurando le più elementari precauzioni igieniche, senza causare il minimo dolore, e senza bisogno di emostasi né di punti. Ha scritto a una velocità pazzesca le più complesse ricette di farmacologia moderna, pur non essendo andato oltre la terza elementare e non avendo mai studiato la materia, e formulato accurate e valide diagnosi.