Il programma del pane. Come lievita la poesia
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La parola poetica come lievito per produrre una società armonica e materna, in un universo che emetta calore come un focolare domestico.
La parola poetica come lievito per produrre una società armonica e materna, in un universo che emetta calore come un focolare domestico.
Tramite la metafora del pane che si sviluppa nei testi presenti in questo volume, Mandel’štam viene a definirsi poeta-lievito che ammansisce la storia provando a curarne i lineamenti più brutali, figliastro che tenta di addolcire anche la fisionomia del terribile padre (Ode a Stalin), ma con la simultanea consapevolezza di essere condannato a finire tra gli altri nel macinato, nel pastone-materia muta.
All’altro polo del pastone la materia parlante, la “materia poetica”, tutt’uno con l’entità organica del poeta, attività fisiologica o spazio psicologico in cui lievitano i sensi, ombre delle parole, parole ancora incorporee prima della loro incarnazione.
L’attenzione rivolta da Mandel’štam al lievitare del linguaggio poetico al proprio interno è tanto singolare e acuta da indurre l’amico e psicologo Lev Vygotskij a fare di un verso mandel’štamiano la sua stella polare per le ricerche sull’origine e sullo sviluppo del linguaggio.
Osip Mandel’štam (Varsavia 1891 – Vladivostok 1938), poeta e saggista russo, vittima della repressione staliniana, è stato uno dei più grandi poeti del XX secolo.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878018181 |
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N° pagine | 276 |
Anno di pubblicazione | 2021 |
A cura di | Lia Tosi |
Luciano Mecacci – eSamizdat, 2021
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