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“I tempi sono grami, un morbo terrifi cante s’aggira per le contrade cittadine e per i viottoli delle campagne lombarde, e c’è altresì la peste manufatta, sparsa da uomini cattivi, che vieppiù rattrista i tempi. Ma tristi altrettanto sono i giudici i quali, proclamando di operare per la salvezza della Patria, ne calpestano le leggi, violano il diritto degli uomini e mandano a morte gente innocente solo perché umili plebei.”
“I tempi sono grami, un morbo terrifi cante s’aggira per le contrade cittadine e per i viottoli delle campagne lombarde, e c’è altresì la peste manufatta, sparsa da uomini cattivi, che vieppiù rattrista i tempi. Ma tristi altrettanto sono i giudici i quali, proclamando di operare per la salvezza della Patria, ne calpestano le leggi, violano il diritto degli uomini e mandano a morte gente innocente solo perché umili plebei.”
Squartamenti e sgozzamenti dei condannati, processi e giustizia sommaria. La peste del 1630 a Milano fu una terribile sciagura non solo – né soprattutto – per la contagiosità del morbo. La storia della colonna infame di Manzoni, su tutti, ben rappresenta la dura condanna nei confronti della superstizione e di un sistema giudiziario, quello spagnolo dell’epoca, inumano e iniquo. Un sistema che viene messo a nudo dal presente lavoro di Piero Clini. Basato su accurate ricerche in archivi pubblici, privati ed ecclesiastici, il libro di Clini narra il famoso processo dei presunti untori Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, restituendo voce alle vittime e dipingendo un affresco spietato di una Milano stremata dal flagellum dei e più ancora dalla sua stessa superstizione.
Piero Clini, oltre a Il processo agli untori della peste del 1630, è autore di Le speranze d’Italia nelle Cinque giornate di Milano (1970).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017801 |
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N° pagine | 352 |
Anno di pubblicazione | 2021 |

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