Il libro dei gatti immaginari
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Questo omaggio ai felini ci viene da ben 25 autori italiani diversi, con storie espressamente richieste e scritte appositamente per l’iniziativa, e tutti, ovviamente, gattofili. Narrazioni, le loro, in cui il gatto è il reale protagonista, palese o segreto, non solo, ma anche efficace e positivo, indipendentemente dalla sua sorte personale.
Questo omaggio ai felini ci viene da ben 25 autori italiani diversi, con storie espressamente richieste e scritte appositamente per l’iniziativa, e tutti, ovviamente, gattofili. Narrazioni, le loro, in cui il gatto è il reale protagonista, palese o segreto, non solo, ma anche efficace e positivo, indipendentemente dalla sua sorte personale. Insomma, in queste storie – che spaziano dal realista al fantastico, dallo storico all’orrorifico, dal poliziesco al fantascientifico – il gatto si presenta come protagonista diretto o indiretto, comunque come il vero “eroe positivo” della trama. Demiurgo e Vendicatore, Protettore e Risolutore, Pronubo e Difensore, Osservatore e Testimone, Samaritano e Nemesi, Guardiano, Psicopompo e Revenant, abitatore di Due Realtà che combaciano e che soltanto lui ha la capacità e il privilegio di poter conoscere passando da una all’altra a nostra insaputa, poveri ottusi. Come tale quindi il gatto di questi racconti ha anche la possibilità d’insolite frequentazioni e non solo con personaggi della storia, ma anche di miti e leggende e addirittura con esseri immaginari protagonisti di film e romanzi famosi, a dimostrazione di come possa vivere certamente le sue famose sette vite, ma addirittura sette realtà diverse! Nume tutelare dell’impresa è H.P. Lovecraft, gattofilo se mai ce ne fu uno, di cui si pubblica in appendice il saggio-conferenza Gatti e cani del 1926, un vero e proprio manifesto della felinità.
Gianfranco de Turris (Roma, 1944), giornalista e scrittore. Da sempre interessato alla letteratura dell’Immaginario ha diretto riviste e collane di libri, curato innumerevoli antologie a tema: tra le ultime Apocalissi 2012 (2012), Cronache del neocarbonifero (2013), Sbirri di Regime (2015). Ha pubblicato una ventina di opere di narrativa e saggistica, tra le quali le più recenti sono Come sopravvivere alla modernità (2015), Ricordi di un Hobbit (2015) e Le meraviglie dell’impossibile (2016) insieme a Sebastiano Fusco.
Dalmazio Frau (Sassari, 1963), pittore, illustratore, studioso dell’arte del Medioevo e del Rinascimento, di miti, simboli ed ermetismo; scrive d’arte su “Il Giornale OFF”, “Totalità”, “La Confederazione Italiana”; cura la rivista sulle arti “Diònysos” (Tabula Fati) e ha scritto: Senza arte né parte (2013), L’Arte Ermetica. Bosch, Brueghel, Dürer, Van Eyck (2015), L’Arte spiegata a mia cugina (2016). Vive a Roma con sua moglie archeologa e un gatto certosino di nome Conner.
Informazioni aggiuntive
A cura di | Gianfranco De Turris |
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Anno di pubblicazione | 2016 |
Codice ISBN | 9788878015548 |
N° pagine | 392 |
Andrea Guido Silvi – “hyperborea.live”, 26 aprile 2019
“’Il libro dei gatti immaginari’ a cura di Gianfranco DeTurris”
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Noemi Azzurra Barbuto – “Libero”, 17 novembre 2016
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Vincenzo Aiello – blastingnews.com, 16 novembre 2016
“Il gatto: sua maestà il felino re dell’indifferenza”
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bsidesmagazine.wordpress.com, 23 novembre 2016
“Il libro dei gatti immaginari. Antologia a cura di Gianfranco De Turris”
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Emanuele Manco – fantasymagazine.it, 25 novembre 2016
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Max Gobbo – Barbadillo, 26 novembre 2016
“Cultura. “Il libro dei gatti immaginari”: antologia (felina) curata da De Turris”
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Max Gobbo – truefantasy.org, 29 novembre 2016
“Recensione: “Il libro dei gatti immaginari” (2016): antologia (felina) curata da Gianfranco De Turris”
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“Confidenze”, 20 dicembre 2016
“Sette vite in altrettante realtà immaginarie”
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Salvatore Carrubba – “Un libro tira l’altro” (Radio 24), 12 febbraio 2017
“Buchignani: il ribellismo nasce dal mito della rivoluzione tradita”
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Francesco Lo Manno – italianswordandsorcery.altervista.org, 12 febbraio 2017
“Il libro dei gatti immaginari, di Gianfranco De Turris”
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Magia e altri sette drammi
FinzioniL’attività teatrale di Chesterton – che si compone di opere eterogenee, ma sempre caratterizzate dal consueto connubio di leggerezza e profondità – fu lodata dal premio Nobel Bernard Shaw, secondo il quale Chesterton aveva una bravura naturale per il dialogo e sprecava il suo talento nel non scrivere per il palcoscenico. I testi qui raccolti, quasi tutti editi per la prima volta in Italia, spaziano per la sua intera vita di scrittore e rivelano al lettore l’opera drammatica, fin qui trascurata, del grande autore inglese.

I vizi capitali
FinzioniRipartiti in sette capitoli corrispondenti ai vizi capitali elencati dalla dottrina cattolica, questi venti racconti confermano la raffinata capacità dell’autore di mettere in scena, con tinte ora drammatiche ora fantastiche ora tragicomiche, un ampio ventaglio di personaggi, situazioni, vicende.

Argotier
FinzioniArgotier: un saggio di letteratura comparata che ha come spunto emblematico il Louis-Ferdinand Céline innovatore ‘argotico’ del linguaggio letterario posto a confronto con altri autori e con le vicende storiche novecentesche riflesse nel nostro tempo. Céline non è quel tipo di romanziere che narrando dimentica se stesso. Piuttosto, valorizzando in funzione stilistica le possibilità espressive del linguaggio, i neologismi e gli argotismi, le assonanze o gli echi prodotti dalle parole, egli vuole attirare i lettori dentro la propria soggettività delimitatrice dell’orizzonte d’un reale che lo stesso autore – velleitario ideologo e imperfetto politico, moralista paradossale, filosofo anomalo e mistico ateo, ma, alla fine, scrittore inarrivabile – non affabula bensì “presenta” a tutto tondo.

E chi se ne frega di Meryl Streep!
FinzioniScrivere oggi sul tema della sessualità nei paesi arabi è cosa comune, ma riuscire a farne un piccolo capolavoro, in cui tutto è detto senza veli ma con garbo e ironia, come ha fatto Rashid Daif, è raro. Da una parte c’è Rashud, un conservatore tradizionalista che cerca a suo modo di combattere la globalizzazione, e sua moglie dall’altra. In mezzo, il loro matrimonio che si consuma in una società in cui sono evidenti le lacerazioni familiari, sociali e ideologiche.