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Il Rinascimento è stato un punto di svolta rivoluzionario per la storia della musica. Molti strumenti musicali del tempo sono utilizzati ancora oggi nella loro veste moderna, ma è da quel periodo storico che traggono la loro remota e misteriosa origine. Emanuel Winternitz argomenta e dimostra appassionatamente come sia necessario affidarsi alle testimonianze che troviamo in affreschi e dipinti per scoprire il modo in cui si è evoluto l’impiego dei più importanti strumenti musicali.
Il Rinascimento è stato un punto di svolta rivoluzionario per la storia della musica. Molti strumenti musicali del tempo sono utilizzati ancora oggi nella loro veste moderna, ma è da quel periodo storico che traggono la loro remota e misteriosa origine. Emanuel Winternitz argomenta e dimostra appassionatamente come sia necessario affidarsi alle testimonianze che troviamo in affreschi e dipinti per scoprire il modo in cui si è evoluto l’impiego dei più importanti strumenti musicali. Da Gaudenzio Ferrari a Raffaello, da Tiziano a Filippino Lippi, fino alla scuola dei Fiamminghi. Queste opere si rivelano dunque una fonte preziosa di informazioni sugli strumenti – quali la cetra, la citola, il liuto, la lira da braccio -, sulle tecniche con cui erano costruiti e sui problemi che ponevano all’esecutore. Attraverso un’analisi puntuale, Winternitz ci consegna un’interpretazione globale sull’impiego simbolico che i pittori facevano dei vari strumenti. Il volume può dunque essere letto come una guida immaginifica all’arte e al pensiero del Rinascimento, un capolavoro assolutamente originale e unico di iconografia musicale.
Emanuel Winternitz (Vienna, 4 agosto 1898 – New York, 20 agosto 1983) è stato un professionista museale di origine austriaca che è diventato il primo curatore del Dipartimento degli strumenti musicali del Metropolitan Museum of Art di New York.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017542 |
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N° pagine | 284 |
Anno di pubblicazione | 2020 |

L’omosessualità nella Grecia antica
SophiaL’introduzione del giudizio morale, “nemico mortale della scienza”, in passato ha viziato lo studio dell’omosessualità greca. Scopo di questo libro è descrivere quei fenomeni propri del comportamento e della sensibilità omosessuale che possiamo riscontrare nell’arte e nella letteratura greca tra l’VIII e il II secolo a.C. Senza farsi abbagliare da alcun pregiudizio, ci fa comprendere entro quali limiti il rapporto omosessuale fosse condannato e in quali ambiti fosse permesso, se non incoraggiato. Dai dialoghi di Platone alle commedie di Aristofane, dalla pittura vascolare ai graffiti, L’omosessualità nella Grecia antica ci fa riscoprire e apprezzare la concezione greca dell’amore, della bellezza e della virilità.

Aurora Consurgens
SophiaL’attribuzione dell’Aurora consurgens al sommo teologo della cristianità ancora oggi è oggetto di dibattito. Ci resta in ogni caso un testo di grande potenza visionaria, un capolavoro dell’alchimia medievale e di tutti i tempi. È molto credibile l’ipotesi secondo cui ne sarebbe l’autore il Doctor Angelicus, soprattutto se si pensa al suo ultimo travagliato anno di vita. Dopo aver posto per decenni l’esperienza tangibile al centro del processo cognitivo, illuminato da Dio, – proponendo di fatto la non contraddittorietà tra scienza e fede – e dopo aver cercato con il suo pensiero dei punti di raccordo tra platonismo e aristotelismo, Tommaso ebbe un’esperienza mistica conturbante

Specchio di perfezione
SophiaPubblicato per la prima volta nel 1898 come Leggenda antichissima di San Francesco e più tardi come Memorie di frate Leone, lo Specchio di perfezione è una testimonianza preziosissima della vita del santo più amato di tutti i tempi. Un racconto eccezionale che restituisce l’immagine che di Francesco aveva frate Leone (“Pecorella del Signore”), suo amico e confessore. Un incantato custode della memoria di Francesco, depositario della più autentica immagine del santo, delinea vicende, fatti e discorsi alternativi al canone agiografico ufficiale.

Un visionario lucido. Pagine per una teoria poetica
SophiaQuesti studi sono determinanti per comprendere il fenomeno Pessoa, che sembra sostanzialmente stabilito, anzi autoprogrammato. In essi il poeta, credendo di definire la poesia saudosista, in verità definisce la propria. Qui, facendo appello alle sue forze spirituali e culturali, delinea la sua Weltanschauung e rivela la sua ambizione, che ancora oggi, lui celebre, può sembrare sconcertante, tanto è sfrenata. Dopo i greci con Omero, dopo il Rinascimento, che per lui è prevalentemente inglese e culmina in Shakespeare. Pessoa.