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QUAL È LA “VISIONE DEL SESSO” PRESSO LE SOCIETÀ AFRICANE? POSSONO I RITUALI SOPRAVVISSUTI FINO A NOI DARE UN SENSO E UNA SPIEGAZIONE A SCENE RAFFIGURATE IN PITTURE E INCISIONI RUPESTRI DISTANTI NEL TEMPO VARI MILLENNI? QUAL È IL VALORE SOSTANZIALE DELLE INIZIAZIONI TRIBALI AFRICANE, MA SOPRATTUTTO COME SI È MANIFESTATO L’EROS NEL MONDO COSIDDETTO “MAGICO” E IN QUELLO DEGLI UMANI?
Attingendo a un ricco materiale etnografico e archeologico, questo testo, basato sulle esperienze di Boris de Rachewiltz sul campo, intende indagare l’erotica africana e mettere a fuoco l’influenza che la forza primordiale dell’eros ha avuto sulle istituzioni sociali e religiose, sulla magia e sul costume delle popolazioni che in Africa hanno avuto la loro sede. Si tratta di inserirsi, attraverso la porta dell’eros, nell’anima africana, partendo dalle origini. I riti sessuali attestati sin dalla preistoria nelle opere rupestri, infatti, mostrano un particolare impiego dell’eros: un impiego “sacro”, cioè rituale con valore cosmico, la cui finalità è armonica nel quadro ben precisato di una singolare visione del mondo. Risalire quindi al mondo delle origini ed esaminare l’influenza
dell’Egitto nei confronti dell’Africa costituisce un’indagine che trascende il piano storico ed è volta a caratterizzare nel giusto modo la civiltà e la concezione del mondo propria del continente africano.
Boris de Rachewiltz (1926-1997), egittologo, archeologo ed etnologo italiano. Ha insegnato nella Pontificia Università Urbaniana e tenuto corsi all’Istituto Ticinese di Alti Studi e, quale visiting professor, negli Stati Uniti. Assistente del professor L. Keimer al Centre de Documentation dell’UNESCO al Cairo, ha diretto missioni in Egitto, Giordania, Sudan e nel Sahara maghrebino che hanno portato alla scoperta delle antiche città di Nubit (Sudan) e di Sigilmassa (Marocco).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878017795 |
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N° pagine | 336 |
Anno di pubblicazione | 2021 |

Il simbolismo funerario degli antichi
LascauxIn questo volume Bachofen indaga la forza del simbolo presso i popoli dell’antichità, una forza in grado di destare esperienze ancestrali e presagi che il linguaggio può solo provare a interpretare. L’opera ci guida attraverso quell’età in cui l’umanità, ben lontana dalla limitatezza del segno, soggiaceva ancora alla potenza del simbolo e della natura, quale fonte e archetipo di ogni forma spirituale.

Magia, scienza, religione
LascauxFrutto del periodo trascorso da Bronisław Malinowski tra gli indigeni della Nuova Guinea, quest’opera offre al lettore una vivida panoramica delle credenze religiose e magiche e del rapporto con la scienza di questo popolo. L’approccio dell’autore mette a confronto i concetti fondamentali dell’etnografia e contrasta la comprensione tradizionale della cultura primitiva nel modo più lucido.

Vita e cultura degli ultimi villaggi tribali d’Etiopia
Lascaux“TRACCIANO DEI PICCOLI SEGNI SUL CORPO, CHE DI PER SÉ A VOLTE NON HANNO SINGOLARMENTE UN LORO SIGNIFICATO PRECISO O STRUMENTALE (ANCHE SE HANNO SEMPRE UN INTENTO COMUNICATIVO), MA ESSI NEL LORO INSIEME RIMANDANO ALL’OPERA DI ‘SEGNIFICAZIONE’ (G.R. CARDONA) DELL’AMBIENTE. IL MODIFICARE LA NATURA, E IN QUESTO CASO SEMPLICEMENTE IL PROPRIO STESSO CORPO NUDO, RIVESTENDOLO DI PELLI E DI PERLINE, E IL PROPRIO VOLTO RICOPRENDOLO CON UNA SORTA DI MASCHERA OTTENUTA CON SEMPLICI PUNTINI DI CALCE BIANCHI, È GIÀ UN MODIFICARE LA CONDIZIONE ORIGINARIA LASCIANDOVI UN PROPRIO MARCHIO.”

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