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Questo romanzo breve, scritto in prima persona, è un flusso di coscienza che fa scorrere tra presente e passato scatti di vita, ricordi e rimpianti di un “uomo normale e normalizzato” dei nostri giorni. Da una parte si stagliano, al centro della storia, la figura del padre, ripensata sulla tomba, per strada e nella quotidianità di casa sul divano, e quella della moglie, solida compagna di vita. Dall’altra si erge la figura del protagonista, quale figlio, marito e padre a sua volta.
Questo romanzo breve, scritto in prima persona, è un flusso di coscienza che fa scorrere tra presente e passato scatti di vita, ricordi e rimpianti di un “uomo normale e normalizzato” dei nostri giorni. Da una parte si stagliano, al centro della storia, la figura del padre, ripensata sulla tomba, per strada e nella quotidianità di casa sul divano, e quella della moglie, solida compagna di vita. Dall’altra si erge la figura del protagonista, quale figlio, marito e padre a sua volta. Attorno a lui l’abitazione vuota, la famiglia in vacanza, la città deserta, che si fa luogo del suo camminare meditando, le chiavi dell’auto perdute e un sogno che unisce i vivi a chi non c’è più.
Andrea Di Martino è nato a Milano nel 1963, dove tuttora vive. Al suo attivo ha alcune pubblicazioni, tra cui il saggio antologico La questione femminile nel Novecento (2003), La penombra toccata dall’allegria. L’immagine dell’infanzia nella letteratura italiana dal postunitario ad oggi (2008), Dove non si tocca (2008) e una riflessione dedicata alla parola poetica e al mito greco, La gioia l’amore e il dolce sonno. Rifessioni sul mito e sul logos attraverso le figure di Ulisse ed Ermes (2014).
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878016705 |
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N° pagine | 104 |
Anno di pubblicazione | 2019 |
Felice Laudadio – sololibri.net, 2 dicembre 2019
‘“Eravamo bellissimi” di Andrea Di Martino’
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Claudio Volpe – mangialibri.com, 23 ottobre 2019
“Eravamo bellissimi”
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Gabriele Ottaviani – Convenzionali, 14 agosto 2019
“Eravamo bellissimi”
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Oltre il mondo
Fuori collana, Finzioni“Ascoltavo. Cosa c’era dietro la morte? In quel giardino c’era silenzio, e freddo. Era l’infanzia. Era il crepuscolo. Entrammo nella piccola chiesa. Vidi il cartello con la freccia ‘Ossario’. Teschi. Una sala circolare, a ollata di a reschi. Lei era già alla parete, allungava il dito da bambina oltre la grata e lo passava su un pezzo del mostruoso mosaico. Ne sentiva la fronte, forse liscia, forse gelida? Non lo so. Io non toccai. ‘È la prima volta che tocco un teschio!’ disse contenta, affascinata.”

Pastorale del terrore
Finzioni“Pensavo al suono che avevo sentito diffondersi dalle profondità della cava, alle strane impronte nel fango, e adesso arrivava questa prova definitiva e assoluta su un mostro inimmaginabile, qualcosa di totalmente non terreno e spaventoso, che s’annidava nel cavo della montagna.”

Argotier
FinzioniArgotier: un saggio di letteratura comparata che ha come spunto emblematico il Louis-Ferdinand Céline innovatore ‘argotico’ del linguaggio letterario posto a confronto con altri autori e con le vicende storiche novecentesche riflesse nel nostro tempo. Céline non è quel tipo di romanziere che narrando dimentica se stesso. Piuttosto, valorizzando in funzione stilistica le possibilità espressive del linguaggio, i neologismi e gli argotismi, le assonanze o gli echi prodotti dalle parole, egli vuole attirare i lettori dentro la propria soggettività delimitatrice dell’orizzonte d’un reale che lo stesso autore – velleitario ideologo e imperfetto politico, moralista paradossale, filosofo anomalo e mistico ateo, ma, alla fine, scrittore inarrivabile – non affabula bensì “presenta” a tutto tondo.

Redenzione e pallone
FinzioniProfezie da leggere all’incontrario su un tempo che non è mai stato e non sarà mai. Un tempo in cui il calcio non era il gioco più bello del mondo né il più brutto. Anzi, non era affatto un gioco. Il calcio era tutto.