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Bisturi mette in luce il mondo notturno e sotterraneo di una Tunisi del margine, che paradossalmente vive nel centro nevralgico della città: avenue Bourguiba, spartiacque fra la laguna e la città antica.
Un romanzo il cui fascino risiede nella sua frammentarietà ed eterogeneità, griglia per una lettura non univoca e ambigua della realtà.
Un maniaco armato di bisturi si aggira per le strade di Tunisi, si avvicina a giovani donne e le sfregia sul sedere, ma il caso viene archiviato dagli inquirenti. Il quotidiano “La verità”, nella speranza di far luce sui fatti, decide di pubblicare alcuni appunti ritrovati nell’appartamento del giornalista incaricato del caso, che è scomparso insieme a un giovane senzatetto. A partire da questi scritti, ritrovati su due quaderni e redatti da persone diverse, si snoda una narrazione le cui voci spesso si confondono e prende vita un romanzo che è un riflesso letterario della Tunisia del 2011. Bisturi mette in luce il mondo notturno e sotterraneo di una Tunisi del margine, che paradossalmente vive nel centro nevralgico della città: avenue Bourguiba, spartiacque fra la laguna e la città antica.
Un romanzo il cui fascino risiede nella sua frammentarietà ed eterogeneità, griglia per una lettura non univoca e ambigua della realtà.
Kamel Riahi, è tra i più importanti esponenti della generazione di giovani scrittori tunisini cresciuta dopo la deposizione di Bourguiba. Laureato in Lettere all’Università di Tunisi-La Manouba, dal 2010 lavora presso il Ministero della Cultura, animando la Casa della Cultura Ibn Khaldoun con una serie di laboratori letterari. Nel 2009, in occasione di Beirut capitale della cultura araba, un suo testo è stato selezionato – insieme a quelli di altri giovani autori considerati tra i più promettenti della letteratura araba – per essere inserito nell’antologia Beirut 39. New Writing from the Arab World. Nel 2017 è stato insignito del premio Ibn Battuta (Abu Dhabi) per la letteratura odoeporica.
Oltre a Bisturi ha pubblicato due raccolte di racconti – Nawàris adh-dhàkira (I gabbiani della memoria, 1999) e Suriqa wajhi (Mi hanno rubato il volto, 2001) – e i romanzi Al-ghourilla (Il gorilla, 2011) e Ashiqàt an-nadhl (Le amanti dello stronzo, 2015). Bisturi è il primo romanzo tradotto in lingua italiana.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9788878015852 |
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N° pagine | 142 |
Anno di pubblicazione | 2018 |
Farid Adly, Viviana Mazza – La Lettura (Corriere della Sera), 21 marzo 2021
“Mi minacciano per il mio libro edito in ebraico”
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Francesca Bellino – Buone Notizie (Corriere della Sera), 14 agosto 2018
“Poesia, non potere. La Tunisia futura”
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Gabriele Ottaviani – Convenzionali, 23 luglio 2018
“Bisturi”
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La candela e i labirinti
BarzakhTahar Wattar, tradotto in numerose lingue, è considerato uno dei padri della letteratura algerina contemporanea. Questa preziosa traduzione di uno dei suoi romanzi più celebri ha il merito di colmare un vuoto nel panorama italiano. La candela e i labirinti, con la sua struttura a spirale intervallata da fl ashback, è in parte anticipatorio del recente interesse storico delle giovani generazioni di scrittori in lingua araba.

Undici pianeti
BarzakhUndici pianeti è un testo legato a una data chiave per la storia araba e mondiale, il 1492, anno della scoperta dell’America e dell’espulsione di musulmani ed ebrei dall’Andalusia.

Volti
BarzakhIl romanzo segue la storia di Thurayya, giovane saudita desiderosa di emanciparsi dalle modeste condizioni economiche della sua famiglia e per questo disposta a scendere a compromessi. Il suo percorso si intreccia con quello di Husayn, suo marito, profondamente egoista e arrivista, che utilizza Thurayya come strumento per fare carriera.

Viaggio contro il tempo
BarzakhUn’anziana coppia, che vive da sempre in un paesino del sud del Libano, riceve una lettera inaspettata. Si tratta di un messaggio da parte dei loro figli, emigrati in Canada vent’anni prima, che li invitano a trascorrere sei mesi nella loro terra d’elezione. Dopo una lunga e vana attesa del ritorno dei loro cari, Radwan e Rayya decidono di intraprendere quel “viaggio contro il tempo e lo scorrere dei loro giorni”.